L’Analisi Retorica
Questa sezione viene dedicata ad una breve presentazione
dell’analisi retorica nell’era del world wide web. La trattazione non
sarà esaustiva in quanto tale disciplina esula troppo, prima di tutto
dalle mie competenze, ma anche dall’obiettivo e dal taglio che ho
voluto dare al lavoro di ricerca.
Lo studio della struttura e della
composizione del testo è un’attività antica tanto quanto la creazione
del testo stesso, e nella stessa misura è antica la retorica, cioè
l’arte di persuadere tramite l’uso di strumenti linguistici.
Così come il concetto di testo e la lingua stessa si evolvono nel tempo, anche la retorica e la rappresentazione che di essa ne ha la società sono cambiate25. All’inizio si sviluppò la retorica classica, che è stata la prima tecnica comunicativa e la prima teoria pragmatica costruita nella cultura occidentale, formulata in società antiche in cui la comunicazione era prevalentemente orale e la scrittura era vista con diffidenza. Da allora la retorica rimase per molti secoli al vertice dell’educazione umanistica, per poi passare attraverso un periodo di decadenza nell’epoca romantica, in cui fu vista come la “tecnica del falso”. A partire dagli anni Sessanta e in corrispondenza con la crescita dello strutturalismo, si è avuta una forte ripresa degli studi retorici.
Negli ultimi anni il concetto di testo è mutato enormemente. Cominciando proprio con la ricerca semiotica degli anni Sessanta, nuove concezioni di testo si sono fatte strada. La nozione di intertestualità è diventata corrente e i lettori stessi sono passati dall’essere considerati come fruitori passivi, all’essere visti e concepiti come contributori e fautori del significato del testo.
Oggi, dopo l’applicazione della tecnologia informatica anche alla scrittura e con l’esplosione di internet, gli studiosi di retorica devono includere l’ipertestualità e gli elementi grafici26 nei loro paradigmi di testo.
Negli ultimi anni il world wide web si è dimostrato sempre di più come uno strumento di persuasione, una dimensione intrisa di retorica, in cui il linguaggio e il suo uso sapiente, sono i mezzi principali dell’azione.
Per tale motivo gli studiosi di retorica si sono trovati con uno spazio di analisi nuovo e ricco che, però, richiede anche nuovi strumenti, adatti a maneggiare non solo il discorso ma anche i suoni, le immagini e gli ipertesti multimediali che popolano il web.
Sosnoski (1999)
contrappone a quella tradizionale una nuova modalità di analisi
retorica, che chiama configuring (Sosnoski, 1999: 129). Tale modalità
raccoglie l’eredità di pensatori poststrutturali e postmoderni che si
sono occupati di retoriche, primo fra tutti Foucault, ma anche la
Haraway per il suo concetto di cyborg, Virilio per la sua analisi dei
video games e Baudrillard (Sosnoski, 1999: 137).
Per Sosnoski la retorica moderna è sempre di più un’attività di configurazione: il rapporto tra suoni, immagini e parole nei testi multimediali dei siti web fa sì che le strategie di composizione e lettura dei testi cambino, e che non esistano più modelli “classici” di composizione ed interpretazione del testo a cui rifarsi. Tutto diviene una continua configurazione e ri-configurazione di rapporti e connessioni di significato sempre nuovi tra gli elementi multimediali del testo.
Anche se solamente introduttiva, ho voluto inserire
ugualmente questa parte nella trattazione, prima di tutto per una
necessità di completezza nella rassegna dei tipi di analisi che possono
avere come oggetto internet, ma anche perché giudico questo campo di
studio di forte interesse in quanto dimostra come internet, e tutte le
tecnologie, non siano solo prodotti del progresso tecnico ma anche, e
soprattutto, prodotti sociali “vivi”, in grado di influenzare anche
discipline antiche e tradizionali come l’arte del persuadere e il suo
studio.
25 Per una definizione e una storia più esaustive della retorica si veda la voce “retorica” nel testo di Lever et al.,2002, La Comunicazione. Il dizionario di scienze e tecniche, Elledici, RAI-ERI, IAS, Roma.
26 Va precisato che l’elemento grafico non è stato primariamente introdotto nell’analisi dopo l’avvento dei computer, ma che fu il movimento d’avanguardia futurista a considerarlo per primo.