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Vivissimo, per cercare in modo nuovo le informazioni sul Web

Sulla Rete esistono oramai più di 1 miliardo e trecentomila pagine Web secondo il motore di ricerca Google e, stando ad alcuni esperti, il “sommerso” ammonterebbe a tre volte tanto. Cinque miliardi di pagine Web sono una cifra davvero impressionante e chiaramente i tradizionali motori di ricerca, per quanto raffinati, ad ogni nostra ricerca per soggetto ci rimandano a migliaia di risultati, difficilmente esplorabili anche perché non catalogati ma elencati alla rinfusa.

La Rete, insomma, sembra un’Enciclopedia gigantesca, senza un indice neppure vago degli argomenti contenuti sotto ciascun tema, soggetto, parola cercata; è sempre più laborioso consultarla, e si perde parecchio tempo a scartare siti che non interessano.

Vivisimo invece soddisfa il bisogno di organizzazione e di sistematizzazione dei dati all’interno di categorie, etichettate con titoli esplicativi e visualizzate come vere e proprie cartelle, all’interno delle quali trovano posto i siti i cui contenuti sono corrispondenti a tali etichette.

Vivisimo è nuovo strumento di ricerca, messo in rete da un team proveniente dal Dipartimento di Computer Science della Carnegie Mellon University, una delle università statunitensi più avanzate nel campo della ICT. E’ più di un motore di ricerca, e più di un semplice metamotore; è invece un clustering engine ossia un motore che raggruppa le risorse del Web su di un dato argomento in cartelle tematiche, create in tempo reale, e che quindi consente una esplorazione delle risorse più rapida e efficiente.

Un esempio banale: se sono interessato a saperne di più sul noto semiologo e scrittore Umberto Eco, non mi resta che digitare il suo nome su di un motore di ricerca e ottenere qualcosa come 68.000 siti che virtualmente contengono il suo nome. A quel punto mi scoraggio, o esploro solo le prime schermate offerte dal motore di ricerca. Difficilmente sfoglierò 68.000 pagine per trovare quel che cerco. Vivisimo invece offre i risultati della medesima ricerca raggruppati in cartelline, ciascuna etichettata in modo sintetico e chiaro, e nel caso di Umberto Eco i risultati sono indicizzati nelle cartelle: “Libri”, “Semiotica”, “Pendolo di Foucault”, “Nome della Rosa”, “Università di Bologna” e via discorrendo.

In questo modo posso scegliere a priori se mi interessa di più visitare siti dedicati alla Semiotica, o centrati sui lavori a stampa di Eco, o ancora esplorare siti che lo riguardano contenuti nel server dell’ateneo di Bologna, dove insegna ecc. ecc.
Il fatto che le cartelle che contengono le risorse vengano create in tempo reale è una bella innovazione e potrebbe essere nel prossimo futuro una strada da percorrere per poter davvero accedere alle risorse della Rete, senza intasamenti e intoppi cognitivi dovuti al sovraccarico di informazioni, specie non pertinenti. L’unico neo consiste nel fatto che questo tool sia disponibile solo in inglese, almeno per ora.


Alessandra Guigoni