Uno degli aspetti più sorprendenti della rivoluzione
elettronica nei calcolatori è costituito dallo straordinario progresso che ha
caratterizzato i dispositivi elettronici in termini di velocità, affidabilità,
miniaturizzazione, ecc., Come abbiamo visto, l'interruttore di corrente
elettrica costituisce il "mattone" elementare utilizzato per manipolare le
informazioni e con esso vengono realizzate in definitiva tutte le reti logiche.
Poiché la velocità con cui un'interruttore si apre o si chiude (detto tempo di
commutazione) condiziona in modo rilevante la velocità di calcolo del computer,
dall'invenzione dei primi calcolatori ad oggi si è cercato di migliorare questo
meccanismo rendendolo sempre più veloce. Inoltre, la necessità di elaborare
grandi quantità di informazioni ha imposto anche l'esigenza di compattare in
spazi ristretti un numero sempre più grande di interruttori fino a raggiungere
livelli di miniaturizzazione impensabili quando furono introdotti i primi
calcolatori. |
Fig. 79. Interruttore domestico per
l'illuminazione. La commutazione di questo tipo di interruttore deve essere
eseguita manualmente e pertanto risulta inadeguato per la realizzazione di un
calcolatore. Quello che manca ad un simile dispositivo è il controllo
automatico mediante un segnale elettrico per far passare l'interruttore da uno
stato all'altro (commutazione). |
|
Fig. 80. Relè elettromeccanico a due
scambi. Permette di controllare due interruttori (visibili sulla destra)
mediante un segnale elettrico. Il relè elettromeccanico è probabilmente il
meccanismo più semplice che consente di automatizzare l'apertura e la chiusura
di un interruttore e, per questa ragione, è stato il primo componente scelto per
realizzare le reti logiche nei calcolatori. |
|
Fig. 81. Cicuito dimostrativo: rete
polifunzionale per eseguire la somma e il prodotto di due bit realizzata
mediante due relè. I primi calcolatori (programmabili) a relè furono lo Z2
realizzato da Zuse in Germania (1939) e l'Harvard Mark 1, realizzato da Aiken
negli Stati Uniti (1944). |
|
Fig. 82. Una valvola dello stesso
tipo (6SN7) di quelle utilizzate nell'ENIAC. Per migliorare la velocità di
calcolo dei calcolatori a relè ben presto questi dispositivi furono sostituiti
dalle valvole termoioniche (o tubi elettronici), capaci di svolgere un ruolo
simile. Esistono numerosi tipi di valvole con diverse funzioni. Il triodo è il
tipo di valvola più semplice che può essere utilizzata per realizzare un
interruttore controllato da un segnale elettrico. Le prime valvole elettroniche
sono state introdotte all'inizio del '900. Un calcolatore a valvole era
caratterizzato anche da un notevole consumo di corrente elettrica poiché poteva
contenere migliaia di tali dispositivi. Infine, un grave inconveniente delle
valvole termoioniche era legato alla loro scarsa affidabilità in termini di
durata. Infatti, il notevole numero di valvole impiegate in un calcolatore
faceva sì che i guasti in tali calcolatori fossero particolarmente frequenti.
|
|
Fig. 83. Particolare di una valvola
termoionica aperta. La maggiore velocità delle valvole termoioniche deriva dal
fatto che il dispositivo non contiene parti meccaniche in movimento, ma
l'apertura e chiusura dell'interruttore è controllata dalla sola presenza della
tensione elettrica su un elettrodo ausiliario (griglia). Infatti, è la tensione
di griglia che controlla (permette o inibisce) il passaggio di una corrente
elettronica dal catado all'anodo. |
|
Fig. 84. Modulo dell'elaboratore a
valvole GAMMA 3 – BULL (anni '50). La struttura modulare consentiva di riparare
rapidamente i guasti lavorando a livello di unità funzionali senza dover
analizzare uno per uno i numerosi componenti elementari. Infatti, risultava
relativamente facile individuare il modulo in cui si era verificato il guasto e
sostituirlo in blocco. |
|
Copyright 1999-2001 Paolo Giangrandi - realizzazione web
Tecnoteca s.r.l. |