I ruoli nel processo di progettazione e-learning: la figura del subject matter expert
Franco Landriscina[6] sostiene che l’esperto è la persona designata per la sua esperienza e la conoscenza degli argomenti che sono l’obiettivo della formazione, è chi deve saper identificare le conoscenze critiche per l’esecuzione di un compito lavorativo e fornire i contenuti e le risorse informative necessarie. Per quanto riguarda i compiti, esplicita una chiara sintesi segnalando che:
- Collabora con l’ID nelle attività di analisi dell’ intervento formativo.
- Fornisce all’instructional designer le informazioni e i materiali necessari.
- Contribuisce alla scrittura / realizzazione dei LO e ne valida i contenuti.
- Contribuisce alla scrittura dei test di valutazione e ne valida i contenuti.
Alcuni esperti dell’e-learning sostengono che l’esperto dei contenuti occupa un ruolo critico, specialmente in ambito aziendale, che può permettere il successo o il fallimento di un progetto e-learning; perché la metodologia per la raccolta di dati e concetti vitali da sviluppare è stata basata soprattutto sulle interviste allo SME e questa chiarezza concettuale permette una riduzione nei tempi di lavoro del content manager e dell’instructional designer. Questo tempo si riduce anche con la presentazione di griglie che verranno compilate dall’esperto dei contenuti.
Koupla & Nycz[7] sostengono che il SME è una priorità in un progetto e-learning, perchè che si può trovare dinanzi alla difficoltà di non trovare il tempo per mettersi d’accordo con il SME, leggere gli storyboard e poter avere un feedback prima delle scadenze interne del progetto. Gli autori sostengono inoltre che il lavoro del SME non deve essere un lavoro suplementario, ma “il lavoro”, questo renderà tutto più facile.
Josh Bersin[8] mediante una ricerca ha evidenziato che un punto critico dell’e-learning è la difficoltà di poter interfacciarsi e interagire con l’esperto dei contenuti per due motivi: da una parte sono delle persone molto impegnate nel loro lavoro, e dall'altra parte sono così bravi nella loro expertise che a volte lo fanno in forma inconscia perché hanno anni di lavoro su quel tema.
Dal mio punto di vista la criticità è che l’esperienza dell’esperto, e le sue abitudini come formatore in presenza sono il suo background principale, sarà la capacità del content manager che convertirà questa criticità in un punto di forza.
Nel Vademecum per progetti formativi in modalità e-learning elaborato dal CNIPA[9] viene fatta una distinzione tra esperto dei contenuti e SME.
Esperto dei contenuti o docente: elabora la mappa per una specifica disciplina e ne produce i contenuti. Può essere coinvolto in attività di tipo specialistico. Si tratta di un esperto di una delle discipline del percorso; per la polivalenza del suo ruolo a volte viene genericamente denominato docente. Conosce il formato didattico del percorso complessivo, ed è in grado di utilizzare l’aula virtuale e gli strumenti di comunicazione.
Subject matter expert: Esperto di un particolare argomento o segmento del percorso didattico, possiede una conoscenza approfondita e specialistica e può essere coinvolto nella produzione dei contenuti. Si tratta di un ruolo che si rende necessario quando occorre disporre, in fase di produzione dei contenuti o in fase di erogazione, di una competenza più approfondita su aspetti particolari delle discipline trattate. Può essere necessario in progetti complessi o dai contenuti particolarmente specialistici
Il SME si occupa anche di controllare l’esattezza e l’attualità del contenuto, che comunque può essere rivisto da più di un esperto. Può fare osservazioni sulla competenza e l’esattezza dei contenuti, specificando se sono organizzati secondo un ordine logico e strutturato.
Morrison[10] ha elaborato una linea guida in otto punti, per aumentare la collaborazione e la complementarietà tra ID e SME, che è la seguente:
- Riconoscere che la priorità del SME è produrre dentro e per l’organizzazione. Non sviluppare materiali multimediali;
- Sviluppare il rapporto e guadagnare la riservatezza del SME, tenendo conto che a volte questo progetto può essere il suo primo incontro con il processo d’instructional design;
- Non confondere il SME con l’ID;
- Non costringere il SME al gergo dell’ID, e stare attenti se il SME non vuole eseguire steps segnalati dall’ID;
- Evitare il conflitto;
- Sviluppare il senso della proprietà dei materiali nell’esperto dei contenuti;
- Riconoscere la maternità delle idee del SME;
- Gestire in modo diplomatico i rapporti con la valutazione e le revisioni;
Merita un trattamento particolare la questione dei diritti d’autore e riuso dei contenuti. Il vademecum per progetti formativi in modalità e-learning del CNIPA segnala che l’utilizzo delle nuove tecnologie per la formazione comporta la necessità di sviluppare ad hoc materiali didattici e/o materiali fruibili su Web.
Nella situazione in cui i contenuti interni ad un prodotto multimediale sono stati acquisiti da una fonte esterna, il processo di produzione, diffusione e consumo necessita di essere analizzato anche dal punto di vista della legislazione sul diritto d’autore.
Nel diritto d’autore inteso in senso classico, un autore, per il solo fatto di aver creato della conoscenza, esercita sulla sua opera di natura intellettuale un duplice diritto:
- un diritto morale, di carattere personale e quindi inalienabile
- un diritto patrimoniale, articolato in una serie di facoltà di utilizzazione dell’opera, tra loro autonome ed esclusive, nel senso che la cessione di una qualunque di queste facoltà non comporta automatismi di alcun genere nei confronti delle altre.
Gli autori esercitano quindi sulle loro opere un controllo di natura personale, che dà loro la possibilità di autorizzare o vietare modifiche formali o sostanziali dell’opera e un controllo sulle utilizzazioni economiche dell’opera stessa.
Questi diritti spettano soltanto al creatore dell’opera, il quale può disporre di cedere a terzi una o più facoltà di utilizzazione della stessa; ne consegue che se il soggetto che cede un particolare diritto non è legittimato a disporne, tale cessione è giuridicamente nulla.
Dal punto di vista della produzione di contenuti, la caratteristica di autonomia ed esclusività dei diritti patrimoniali si traduce nella necessità per un editore, per un content provider di redigere con tutti gli autori un contratto analitico, all’interno del quale precisare le utilizzazioni che si intendono compiere dell’opera.
L’importanza dell’analiticità del contratto deriva dal fatto che tutto quanto non espressamente ceduto resta nella esclusiva disponibilità dell’autore.
Alla linea guida tracciata da Morrison includerei la figura del content manager, perché content manager, instructional designer e subject matter expert sono le figure che interagiscono in forma importante nella fase di progettazione di un LO.
È importante precisare che CM e ID preparano insieme tutta la documentazione e strumenti per interfacciarsi con l’esperto dei contenuti, questo primo momento del rapporto potrebbe essere rappresentato graficamente in questo modo:
[1] Kahn, (2004) E-learning: progettazione e gestione, Erickson.
[2] Morrison Morrison, G; Ross, S; Kemp, J; (2000) Designing Effective Instruction, John Wiley & Sons.
[3] Quando si parla di riduzione dei tempi questo vuole dire: a) riduzione del tempo disponibile per i percorsi formativi, b) riduzione del tempo di formazione in ambito aziendale; malgrado la tendenza della riduzione dei tempi si cerca sempre e comunque di ottenere migliori risultati applicati ai processi aziendali.
[4] L’ambiente di apprendimento on line è un costrutto complesso nel quale il discente trova il percorso formativo, bibliografia, ambiente e strumenti di comunicazione completamente diversi allo scenario della formazione tradizionale.
[5] Mario Rotta, esperto e-learning docente del LTE Università di Firenze
[6] Franco Landriscina esperto e-learning
[7] 17th Annual conference on Distance Teaching and learning: e-learning project success: the critical factors – Jon Kaupla Bradley Nycz
[8] Fondatore e manager di Bersin & associates, nota consultora americana di e-learning http://www.bersin.com/aboutus/index.asp#josh
[9] Vademecum per progetti formativi in modalità e-learning nelle pubbliche amministrazioni CNIPA (Centro Nazionale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione) Quaderno 2 anno I aprile 2004 http://www.cnipa.gov.it/site/_contentfiles/01377500/1377508_cnipa_quaderno_2.pdf
[10] Morrison, G; Ross, S; Kemp, J (2000) Design Effective Instruction, John Wiley & Sons.