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Il gruppo "libero" si scinde

Ad un certo punto, parte della comunità creata da Stallman, nel momento in cui si cerca di definire chiaramente cosa si poteva ritenere libero e cosa no, incontra delle difficoltà poichè iniziano a proliferare delle licenze che pretendono di definire a modo loro il concetto di libertà.
Bruce Perens, leader del Progetto Debian il cui intento è tuttora la distribuzione di software libero sviluppato su base volontaria, nel 1997 propone due documenti: il Debian Social Contract, mediante cui comporre sistemi interamente da software libero, e le Free Software Guidelines , la possibilità di classificare il sofware libero e non libero mediante una chiara comparazione delle licenze esistenti.

Eric Raymond, altra personalità di spicco, viene contattato da Netscape perchè possa rendere Communicator, il famoso programma di navigazione su Internet, software libero, ovviamente nel rispetto dei principi sanciti dalle Debian Guidelines.

Sono i principi di un processo che porta, nel 1998, alla nascita di Open Source Iniative (OSI), un movimento che si propone di promuovere il concetto di Open Source e di rappresentare anche le voci più moderate e meno radicali del variegato mondo del software libero. Il termine stesso di Open Source venne coperto da copyright per renderne esclusivo l'uso in questo contesto.

I sostenitori insistono sulle caratteristiche operative, ed in particolare sulla disponibilità del codice sorgente, senza tentare di fornire sempre e solo motivazioni etiche alla libertà.

Infatti, Raymond ritiene che la carica ideologica delle istanze di Stallman e della FSF, con cui comunque aveva lavorato, tengano lontano il mondo più tradizionalmente commerciale a partire dall'interpretazione errata che molte aziende fanno della parola free con gratis; così facendo, si perderebbero grandi occasioni non favorendo la diffusione degli ideali liberi nel business.

I due movimenti condividono l'idea guida della disponibilità completa e senza limitazioni dei sorgenti aperti, ma si diversificano per alcuni aspetti filosofici e di principio: l'open source desidera la neutralità verso gli aspetti etici e politici del software libero, su questi aspetti il software libero pone la base del suo pensiero.

A questa sostanziale differenza, Raymond, Perens e altri colleghi dell'OSI, aggiungono un documento in cui definiscono le linee guida del nuovo movimento. Ai quattro principi di libertà della Free Software Foundation, si affianca la Open Source Definition - la carta dei diritti dell'utilizzatore di computer, come la definisce Perens – in cui si specifica quali sono le caratteristiche che un software deve avere per essere definito open source . Caratteristiche che devono essere presenti in sincronia tra loro e in ogni circostanza:

I Libera ridistribuzione: la licenza non può limitare nessuna delle parti nella vendita o nella fornitura di software come componente di una distribuzione di software aggregati, contenente programmi provenienti da fonti diverse. La licenza non può richiedere il pagamento di una royalty o di diritti per tale rivendita.

II Codice sorgente: il programma deve includere il codice sorgente, e deve consentire la distribuzione sia sotto forma di codice sorgente sia in forma compilata. Nei casi in cui un prodotto non venga distribuito con il codice sorgente, deve esserci la possibilità, ben pubblicata, di scaricare il codice sorgente via Internet senza costi aggiuntivi. Il codice sorgente deve essere la forma privilegiata in cui in programmatore modificherà il programma. Codice sorgente deliberatamente nascosto non è ammesso. Forme mediate, come l'output di un preprocessore non sono ammesse.

III Opere derivate: la licenza deve consentire l'attuazione di modifiche e di prodotti derivati, consentendo inoltre la loro distribuzione sotto gli stessi termini di licenza del software originale.

IV Integrità del codice sorgente dell'autore: la licenza può imporre limitazioni sulla distribuzione del codice sorgente in forma modificata solamente se la licenza consente la distribuzione di file “patch” insieme al codice sorgente con lo scopo di modificare il programma durante l'esecuzione del build. La licenza deve consentire esplicitamente la distribuzione di software realizzato a partire dal codice sorgente modificato. La licenza può richiedere che i prodotti derivati portino un nome o un numero di versione diverso dal software originale.

V Assenza di discriminazione nei confronti di persone o gruppi: la licenza non deve porre discriminazioni verso qualsiasi persona o gruppo di persone.

VI Assenza di discriminazione nei confronti di sfere di attività: la licenza non deve porre limitazioni sull'uso del programma in un particolare campo di applicazione. Per esempio, non può impedire l'uso del programma in una azienda o per la ricerca genetica.

VII Distribuzione di licenza: i diritti allegati al programma devono applicarsi a tutti coloro a cui viene ridistribuito il programma, senza la necessità di applicare una licenza supplementare per queste parti.

VIII La licenza non deve contaminare altri software: i diritti allegati al programma non devono dipendere dal fatto che il programma faccia parte di una distribuzione particolare. Se il programma viene estratto da tale distribuzione e usato o distribuito nei termini della licenza del programma, tutte le parti a cui il programma viene ridistribuito devono avere gli stessi diritti garantiti in occasione della distribuzione originale del software.

IX La licenza non deve imporre limitazioni ad altri software: non esigere che gli altri programmi distribuiti sullo stesso supporto fisico siano anch'essi software open source.

X Conformità della licenza e della certificazione: qualsiasi programma che faccia uso di licenze certificate come conformi alla Open Source Definition può utilizzare il marchio registrato Open Source, e il codice sorgente può essere dichiarato esplicitamente di pubblico dominio. Nessun altro programma o licenza è certificato per fare uso del marchio registrato Open Source.

Raymond è conosciuto per aver scritto un libro nel quale prendono forma metafore per definire i diversi stili di software: The Cathedral and the Bazaar. La Cattedrale è il modello che va per la maggiore nel mondo del software proprietario dove chi lo lavora (singolo o gruppo), lo fa in assoluto isolamento, con il “padrone” che indica cosa fare e aspettando il momento giusto per venderlo (quello della strategia di mercato, non della perfezione del prodotto). Il Bazaar, al contrario, è immaginato come un enorme e rumoroso mercato dove tutti si danno da fare per migliorare e condividere progetti. Esiste confusione poichè ogni persona della comunità ha approcci e cultura diversi, ma il raggiungimento degli obiettivi di stabilità e sicurezza nel software (grazie al codice aperto), è costante nel tempo rafforzandosi sempre più ad una velocità a malapena immaginabile per quanti costruiscono cattedrali.

Il movimento open source ha un enorme successo e contribuisce a svincolare il concetto di software libero in campo aziendale, dove è sempre stato visto con diffidenza e sospetto.

Il successo lo si deve in primis all'atteggiamento dell'IBM, l'azienda che ha fatto di gran lunga i maggiori investimenti nell'ambito del software libero; in ogni caso, l'IBM non si riferisce mai al software libero, ma esclusivamente all'open source.