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L'analisi dei messaggi e le dimensioni

Uno degli strumenti che forse più d'ogni altro si presta bene per il monitoraggio e la descrizione delle dinamiche che si realizzano fra i soggetti coinvolti è l'analisi della messaggistica.
L'analisi della messaggistica è una tecnica di ricerca oggettiva e sistemica per la descrizione quantitativa del contenuto manifesto della comunicazione (Berelson, 1952, in S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002).

La letteratura in merito risulta piuttosto vasta: quella più interessante ai fini dell'indagine condotta presenta la tendenza a considerare come variabili quantitative degli indici ricavati dalle tracce lasciate sul sistema informatico del discente, insieme alla valutazione dei parametri qualitativi, derivati dall'interpretazione dei contenuti dell'interazione.

 

MONITORAGGIO QUANTITATIVO
La quantificazione delle interazioni non è un'operazione fine a se stessa, piuttosto risulta essere lo strumento con cui si rivela il fluire di una conversazione: questo procedimento dovrebbe quindi permettere l'individualizzazione di eventuali momenti critici o di debolezza, aiutando i tutor, i moderatori e gli altri attori a formulare opportuni correttivi.

Simoff suggerisce l'analisi dei threads (dall'inglese trama, tessuto), raffigurati come un albero con ramificazioni e sottoramificazioni, in modo tale da evidenziare le relazioni esistenti tra i messaggi e l'interdipendenza dei vari contributi.

Per capire ciò che accade all'interno di un gruppo di discussione, è utile considerare gli elementi relativi alla rivelazione della profondità  e dello spessore della discussione: calcolando quanti messaggi sono stati complessivamente indotti o provocati dal messaggio originario (fino al termine delle ultime ramificazioni, detto appunto "profondità  della discussione ), si può capire ad esempio l'interesse generato dall'oggetto del dibattito, se e quanto la discussione sia stata articolata e costruttiva.
Calcolando invece quante repliche dirette ha prodotto un dato messaggio ("spessore della discussione ), rispetto per esempio al numero degli iscritti al forum, può esser messa in evidenza la forza del messaggio relativamente al senso della comunità  e la sua capacità  di innescare momenti di condivisione orientati alla costruzione collaborativa della conoscenza (Simoff, 2002, in S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002).

 

MONITORAGGIO QUALITATIVO
Gli indici quantitativi dell'interazione sono forniti dal sistema telematico: un qualsiasi indice di qualità  è ottenibile invece solo attraverso un'analisi del contenuto dei messaggi, che riguardi il percorso didattico, altri interessi o che rappresenti contributi indipendenti o a sfondo emotivo.

Unità  d'analisi
Sia negli studi qualitativi che in quelli quantitativi assume un ruolo primario l'identificazione dei segmenti della trascrizione registrata e categorizzata; sono stati messi a punto diversi modelli di osservazione che identificano le unità  d'analisi dei diversi livelli. La funzionalità  di questi strumenti è quella di selezionare l'unità  di riferimento più idonea a spiegare il costrutto di ricerca sottostante in modo esaustivo.

Si individuano così l'unità  di frase (che considera le singole proposizioni), l'unità  di paragrafo (che comprende più di un periodo), le unità  di messaggio (che concerne il singolo comunicato), l'unità  tematica (che opera oltre lo spazio di unità  per apportare significato), l'unità  di locuzione (che specifica lo scopo di quella particolare espressione per l'autore).
In ogni caso l'operazione di suddivisione in unità  comporta sempre considerevoli compromessi tra significatività , produttività , efficienza e affidabilità .

Lo schema di codifica della comunicazione asincrona più comunemente utilizzato nelle ricerche di valutazione è stato introdotto da Henri (Henri 1992, in S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002).
Henri propone un quadro di ricerca e un modello analitico per meglio comprendere i processi di apprendimento presenti nelle attività  formative in ambienti collaborativi telematici. Dall'analisi dei contenuti è possibile ricavare informazioni sui corsisti, sul loro modo di apprendere, sulle strategie che essi mettono in atto nell'affrontare situazioni problematiche, etc.

Nella ricerca dell'unità  si privilegia un approccio volto alla semantica della costruzione del significato insito nel messaggio; la sua metodologia considera la valutazione di ogni singolo messaggio, metodo basato su tre elementi chiave:

  • una struttura, che definisce secondo quali e quante dimensioni viene condotta l'analisi;
  • un modello analitico, per ognuna delle dimensioni;
  • una tecnica per l'analisi del contenuto del singolo messaggio.

La struttura è articolata in modo da mettere in rilievo cinque dimensioni dei processi d'apprendimento, legate sia alla persona che all'obiettivo:

  • partecipativa;
  • sociale;
  • interattiva;
  • cognitiva;
  • metacognitiva.

L'analisi del contenuto è ulteriormente approfondita in tre livelli:

  • che cosa è stato detto: riguardo alle discussioni, riferiti ai prodotti dell'apprendimento.
  • come lo si è detto: riferito al processo di apprendimento.
  • quali sono stati i processi e le strategie: riferiti ai processi di apprendimento.

Dimensione partecipativa: si riferisce a messaggi che, pur trasmettendo contenuti, sono stati scritti con l'apparente intento di segnalare la propria presenza; rientrano tipicamente in questa casistica quei messaggi dove ognuno afferma e sostiene le sue idee senza tener in minima considerazione l'apporto altrui; essi sono la semplice giustapposizione progressiva di idee, caratterizzate da concetti non integrati  elaborati. Per esempio:

  • contenuti inseriti tramite concetti semplici;
  • riferimenti a libri di testo;
  • considerazioni su aspetti sociali;
  • contenuti irrilevanti o non pertinenti.

Dimensione interattiva: si analizza il modo in cui il singolo messaggio è legato agli altri e/o a sua volta ne genera altri; questo tipo di contributi non sempre porta ad una reale rielaborazione dei concetti, specie quando i partecipanti si sforzano di dire quanto più sanno sull'argomento, mentre il contributo dell'altro serve come ancoraggio cui collegare la propria conoscenza pregressa o come elemento di differenziazione fra la propria conoscenza e quella altrui. Per esempio:

  • espressioni dirette di assenso/dissenso verso un precedente messaggio;
  • inserimento di nuovi input tramite concetti semplici;
  • riferimenti a libri di testo;
  • domande o richieste di informazioni, chiarimenti semplici;
  • risposte e chiarimenti semplici.

Dimensione cognitiva: si analizzano le modalità  attraverso cui si sviluppano le abilità  cognitive durante il processo formativo; riguardano lo scambio di informazioni, dove i concetti risultano più strutturati attraverso l'uso della riflessione critica, in un modo che arricchisce l'informazione. Questi messaggi sono espressione di idee soggettive su particolari aspetti di un tema trattato, affermazioni che spingono ad un più alto livello di conoscenze. Come indicatori si trovano:

  • Espressioni di assenso o dissenso motivate criticamente;
  • messaggi che trattano di un argomento secondo un'attività  di elaborazione personale;
  • ampliamento di un tema trattato con l'inserimento di elementi costruttivi;
  • citazioni di esempi e esperienze personali a supporto;
  • uso di domande retoriche per stimolare il dibattito e riflessioni al fine di approfondire il tema trattato;
  • risposte fornite tramite la rielaborazione dei contenuti con elementi personali.

Dimensione metacognitiva: si prende in considerazione la capacità  di riflettere sul contenuto, sulla pianificazione, sulla valutazione di ciò che è stato fatto e su come si è giunti a quel risultato. Metacognitivo è quell'intervento che ristruttura il modo di vedere e ragionare sulle cose, attraverso affermazioni relative alle conoscenza e all'autogestione del processo di apprendimento. Si indicano come esempi:

  • messaggi che trattano l'argomento attraverso una ristrutturazione profonda che supera il contenuto della materia per astrarre ad un concetto più generale;
  • valutazione critica del lavoro svolto;
  • formulazioni di sintesi sull'operato, singolo o di gruppo;
  • pianificazione e organizzazione del lavoro, proprio e collettivo.

Secondo quanto proposto, le quattro dimensioni delineate rappresentano un modello a salire, da modalità  superficiali di elaborazione delle informazioni si passa per gradi a interazioni più profonde, attraversando le modalità  partecipative e interattive; le dimensioni vengono così intese non isolatamente l'una dall'altra, ma caratterizzate da un'inclusione dei processi superficiali in quelli profondi.

L'approccio metodologico consiste nell'analisi dettagliata di ogni singolo messaggio, e delle sue unità  minori di significato, considerate come le componenti base del processo di interazione in rete. Indicando per ciascun partecipante le frequenze occorse in ciascuna delle quattro dimensioni si ottiene un indicatore di valore globale (un profilo individuale globale) per ogni corsista. Il punteggio ottenuto per ogni dimensione deve essere posto a confronto con il valore massimo riscontrabile, per evitare la distorsione derivante dalla numerosità  dei messaggi inviati. L'articolo citato propone una ponderazione effettuata usando il seguente rapporto (S. Ruggirei, S. Boca, F. Ballor, 2002):

 

formula

 

Per ogni soggetto e per ogni dimensione calcolata si ottiene un valore compreso fra zero e uno; zero riferito nel caso di nessuna unità  di significato in quella dimensione, uno nel caso in cui le unità  di significato assumano il valore totale degli indicatori, saturando le unità  stesse.
La valutazione dei risultati così ottenuti non solo permette di sapere se una risorsa è utile, ma soprattutto consente la conoscenza di come e perché una risorsa possa essere migliorata per una sua futura applicazione, anche ad altri contesti.


tabella20

 

tabella21

 

tabella22

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Tesi di Laurea:
"E-Learning: metodi, modelli e ambienti per l'apprendimento a distanza nella Società dell'Informazione"

di Maria Elisabetta Cigognini
eli.cigognini@fastwebnet.it

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- Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM -
- Milano Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -
- Giugno 2003-
- Facoltà di Ingegneria -
- Marzo 2003 -