La proposta attuale
Nella letteratura specifica, i sistemi Fad di terza generazione vengono definiti anche online education (formazione in rete), proprio a indicare come la maggior parte del processo avvenga in rete, attraverso l'interazione dei partecipanti, in una vera e propria comunità di apprendimento, che favorisca sia il superamento dell'isolamento del singolo, sia la valorizzazione dei suoi rapporti con il gruppo (G. Trentin, 2001).
La formazione in rete non si pone come elemento sostitutivo alla formazione tradizionale, anzi, proprio la complementarietà delle due forme di insegnamento può orientare verso una pianificazione, sistematica e rigorosa, sia del livello istituzionale, sia didattico e sia dei servizi di formazione finalizzati alla promozione di un apprendimento autonomo della conoscenza.
La Fad di ultima generazione rappresenta un sistema telematico attraverso cui superare, nella realizzazione di un rapporto innovativo tra utenti e centro di erogazione remoto, i vincoli tipici di un modello di insegnamento tradizionale (presenza fisica di docenti e allievi contemporaneamente), favorendo la gestione integrata di tutti i servizi legati alla formazione (F. La Noce, 2001).
Eludendo da una classificazione prettamente generazionale, si può commisurare la differenza fra formazione di prima e di seconda generazione e formazione in rete nella diversità di impostazione del processo formativo:
- Un processo estensivo, rivolto cioè ai grandi numeri, nel caso della Fad convenzionale.
- Un processo intensivo, rivolto ad un numero più esiguo di utenti, ma caratterizzato da una forte interattività fra i partecipanti, nel caso dell'online education.
Questa dicotomia indica la permanenza di validità di un approccio convenzionale, se l'obiettivo formativo è volto al raggiungimento di grandi masse di utenza.
Studi successivi indicano tuttavia una nuova categorizzazione, ancora più esaustiva, dei modelli di formazione a distanza: modelli basati su processi di apprendimento fortemente individualizzati, tipici della Fad convenzionale, in cui le tecnologie sono indicate come strumento trasmissivo del materiale didattico da usarsi in autoistruzione; e modelli caratterizzati da una concezione di apprendimento collaborativo e incentrato sul discente consapevole e attivo, frutto di un paradigma psico-pedagogico cognitivista.
Si genera così una forma di apprendimento sfaccettata, nell'ambito della quale la conoscenza della materia trattata rappresenta solo un aspetto che, rivolgendosi in un ambiente che mescola fonti visive e scritte, rende possibile una molteplicità di esperienze altamente formative (F. Dovigo, 2002).
La formazione può passare attraverso la rete: sfruttando i concetti già introdotti alla fine dell'Ottocento dalla Fad, diventa e-learning.
Grazie all'e-learning, l'organizzazione, l'ente e l'impresa, inseriti nella Società dell'Informazione, diventano luoghi di formazione permanente, rendendo così possibile il passaggio da mondo scolastico a mondo lavorativo, l'innalzamento del livello culturale, l'aggiornamento continuo .
Gli ambienti in cui si sviluppa la formazione a distanza di terza generazione sono basati sull'utilizzo dei protocolli tipici di internet e delle reti intranet; si parla di valore aggiunto del processo formativo in quanto la telematica offre alla didattica un'innovazione tecnologica, in termini di messaggistica, di accesso remoto alle informazioni della rete, di scambio a distanza di materiali didattici o di semilavorati, il tutto nell'ottica di facilitare i problemi legati alla formazione e all'aggiornamento permanenti.
La massima flessibilità si ottiene attraverso l'utilizzo dell'ambiente World Wide Web, che presenta in un sistema ipertestuale, testi scritti, audio e video, appositamente preparati e confezionati per il corso, oppure già esistenti in rete. Il www rappresenta un ambiente chiuso, contenente documenti e materiale selezionato e costruito ad hoc, con la possibilità però, di interazioni aperte e illimitate con l'ambiente esterno e pubblico, in cui, attraverso percorsi autonomi o parzialmente guidati da chi gestisce il corso, è possibile approfondire e arricchire la propria visione del problema.
La distribuzione del sapere secondo queste modalità rende l'allievo un protagonista attivo del proprio processo di apprendimento, favorendo, secondo il modello di learning by doing, oltre l'acquisizione di contenuti specifici, lo sviluppo di abilità generali, quali la capacità di raccogliere le informazioni, di sviluppare interpretazioni personali e critiche, di prendere decisioni e misurarne i risultati, di imparare a identificare e modificare i propri modelli interpretativi, sulla base di stimoli dell'ambiente circostante.
Gli aspetti indicati richiedono uno sforzo per ripensare e ristrutturare in toto i modelli tradizionali di apprendimento, per proporne di nuovi che non siano la versione solo adattata di quelli precedenti, ma paradigmi che sfruttino appieno le nuove possibilità educative date dell'Information Comunication Technology.