Il contratto formativo
Il contratto formativo rappresenta l'esito di un processo di chiarimento e di interiorizzazione delle reciproche aspettative tra gli attori coinvolti nella formazione; tale processo ha una valenza di tipo cognitivo, emotivo e motivazionale, facilitando la mobilitazione delle risorse necessarie e orientando in modo costruttivo le dinamiche intra e interpersonali, all'interno del gruppo di apprendimento (G. Costa, E. Rullani, 2001). Questo contratto ha come sede ideale la fase di apertura del corso; sul piano operativo, si svolge un'accurata gestione dell'attività di apertura, magari dal carattere scontato o rituale, ma simbolicamente rilevante ai fini dell'impegno didattico.
Si avrà l'esplicitazione di:
- Obiettivi didattici.
- Articolazione del corso in termini di programmazione.
- Metodologie impiegate.
- Ruolo e partecipazione dello staff.
- Informazioni organizzative.
- Presentazione dei partecipanti.
Dall'etologia, viene mutato il concetto di imprinting per descrivere il carattere relativamente irreversibile degli effetti di tale accordo; i partecipanti si costituiscono opinioni e impressioni, rispetto a diverse variabili:
- Il grado di strutturazione e solidità complessiva dell'impianto formativo.
- Le motivazioni e la aspettative collegate al ruolo dello staff.
- Il grado di interattività degli allievi attesa e promossa dallo staff.
La proposta del contratto formativo viene interpretata e accolta, negoziata o rifiutata; il contratto viene siglato solo successivamente, quando le dinamiche dell'aula si attivano e si approfondiscono, man mano che si chiariscono le metodologie e i contenuti del corso.
Risulta fondamentale quindi la strutturazione delle fasi del corso, per renderne chiare le regole e per fornire una corretta rappresentazione dei ruoli da tenere: può infatti generarsi un sentimento di ansia rispetto al grado di supporto fornito dal tutor durante il processo di apprendimento, alla disponibilità del docente, nonché rispetto all'investimento, in termini di risorse, da parte dei discenti.
L'ansia dei discenti può essere ridotta attraverso una chiara definizione dei ruoli di tutti i partecipanti, che può a prima vista sembrare eccessivamente rigida, ma che consente al corsista di concentrarsi, successivamente, sul suo processo di apprendimento.
Una posizione troppo flessibile e possibilista, da parte dello staff, genera l'impressione (potenzialmente ansiogena) di una scarsa padronanza dell'impianto del corso; in altri termini, soprattutto per i corsisti che si affacciano per la prima volta ad un'esperienza di formazione in rete, risulta emotivamente più rassicurante ed efficace la presenza di un "contenitore solido e delimitato, in cui le regole siano rivedibili in progress, piuttosto che eccessivamente flessibili e permeabili.