La comunicazione mediata
La partecipazione attiva all'apprendimento è legata alla possibilità di rielaborare le conoscenze in un rapporto orizzontale con gli altri interlocutori, siano essi studenti, colleghi del corso o docenti; interagire e collaborare significa pensare all'apprendimento come ad un fenomeno sociale: si apprende solo se si ha l'opportunità di comunicare e, in questo senso, la rete telematica diviene il luogo stesso della comunicazione interattiva (G. Trentin, 1999).
In tutti i campi della formazione si sente la necessità di avere a disposizione gli strumenti in grado di mettere in comunicazione un elevato numero di persone, consentendo appunto l'approccio ad un'organizzazione dei saperi non gerarchizzata ma reticolare.
Nella formazione in rete la comunicazione fra gli utenti avviene attraverso strumenti che, in forma sincrona o asincrona, consentono quello scambio di esperienze, di materiale e informazioni che costituisce il presupposto per l'apprendimento collaborativo: il singolo, servendosi dell'interazione con gli altri partecipanti, costruisce le sue competenze, assimilando le informazioni raccolte da altri e che ristruttura autonomamente (G. Costa, E. Rullani, 2001).
La comunicazione mediata dal computer (Computer mediated comunication, CMC) consente di superare alcuni vincoli di tipo logistico e temporale, ampliando le possibilità di interazione, di apprendimento e di lavoro collaborativo (M. T. Cupaiolo, 2002).
Tuttavia non sono eludibili alcuni aspetti problematici, correlabili a diversi fattori: i nodi critici possono essere dovuti sia alle esperienze, alle diverse personalità o al comportamento individuale, sia alle dinamiche relazionali che si articolano nel setting particolare di una relazione a distanza, costituita attraverso la non contemporaneità dei tempi (comunicazione asincrona), la varietà degli spazi (la distanza), la visibilità e la permanenza dei messaggi, in virtù della prevalenza o dell'esclusività del linguaggio scritto.
La mediazione linguistica scritta può in sé costituire una problematica laddove è necessario che i soggetti in formazione si confrontino sui contenuti e sui metodi; la prevalenza della testualità scritta, in assenza pressoché totale di supporti non verbali, facilita il fraintendimento dei messaggi, anche in funzione della varietà semantica, della valenza connotativa, del registro linguistico o dell'intenzione comunicativa. Il momento decisionale in gruppo di lavoro risulta essere già in sé una fonte di stress, che può essere incrementata nella sua problematicità qualora occorra negoziare e mediare i significati e le scelte del gruppo.
Nei corsi online, le funzioni di supporto per superare le incomprensioni assumono un ruolo strategico: i progressivi compiti di socializzazione e di conoscenza reciproca (attraverso osservazioni, esplicitazione, scambi di opinione, discussioni in rete) consentono di pervenire a significati negoziati e condivisi per la futura collaborazione.
La CMC è caratterizzata da un'interazione testuale a registro informale, che in genere assume le connotazioni di un "linguaggio parlato per via scritta , detto ulteriormente parlato scritto, o say-writing. La stessa velocità di scambio dei messaggi suggerisce una forma di contatto di tipo colloquiale; gli interventi sono spesso poco completi e strutturati, inoltre, più che a specifiche esigenze informative si rivolgono all'aspetto relazionale e di contatto dell'interazione stessa. Si prediligono, quindi, tutti gli aspetti relazionali e della metacomunicazione: mancando gli aspetti fatici della comunicazione (R. Jackobson, 1966) i partecipanti tendono ad esplicitare gli stati d'animo, spesso con il ricorso agli emotions o smiley, onde evitare l'ambiguità dovuta alla mancanza dei segnali prossemici della comunicazione face-to-face; l'intonazione e il tono di voce che indicano scherzo o rimprovero, vengono tradotti in simboli ormai d'uso comune:
Di fatto queste convenzioni rispondono ad un duplice scopo: stimolare la partecipazione di tutti e superare l'isolamento, le distanze geografiche e la mancanza di un contatto diretto fra i partecipanti.
Il parlato-scritto della CMC rispetto al parlato-parlato rivela una riduzione di quei fenomeni tipici della comunicazione orale. Per esempio, i discorsi che corrono su binari paralleli senza mai incontrarsi, dove ognuno dei partecipanti segue il suo filo logico senza essere disposto, se non apparentemente, a fare un effettivo confronto fra le diverse opinioni, esistono anche in ambienti di comunicazione mediata: è compito del tutor individuare i punti di contatto fra i diversi interventi per giungere ad una discussione veramente approfondita, e non ad una semplice giustapposizione d'idee; in un ambiente di CMC i corsisti sono posti di fronte all'evidenza di un messaggio che rimane e che quindi deve possedere una valenza qualitativa (G. Trentin, 1999).
Non è affatto scontato saper individuare, soprattutto nella comunicazione asincrona, quali siano gli aspetti fondamentali rispetto a quelli secondari; può così accadere che gli interventi si aggreghino in una sorta di fissità tematica sui contenuti marginali, con l'esito di pervenire ad una frammentazione dei discorsi (M. T. Cupaiolo, 2002).
Nell'interazione in CMC appaiono anche altri contenuti tipici del parlato, quali le anticipazioni non giustificate e le analisi retrospettive.
Si ha un'anticipazione non giustificata quando il parlante giunge a conclusioni affrettate, che si potrebbero definire anche "inferenze non autorizzate , cioè i casi in cui un attore anticipa giudizi senza sufficienti elementi a disposizione per formularli; il risultato è una critica non costruttiva, in cui il tutor deve intervenire per incanalare la discussione tempestivamente in binari più produttivi.
Oppure, è possibile imbattersi in un'analisi retrospettiva, ovvero la fissità di uno dei parlanti su un argomento già sviscerato a sufficienza; ciò blocca la discussione e pone un problema notevole al tutor, che deve formulare risposte in modo innovativo per sedare la curiosità insistente sul determinato argomento, già ritenuto esaurito (G. Trentin, 1999).
La comunicazione asincrona acquista efficacia nel momento in cui si eliminano i fattori di dispersività e la discussione viene canalizzata su temi individuali e individuabili: le mailing list e i forum di discussione presentano le sequenze dei messaggi in un ordine temporale, con subject coerenti e il rigoroso utilizzo dei reply (replica ad un messaggio); l'uso metodologicamente corretto degli attachment è funzionale all'efficacia della comunicazione asincrona.
La chat viene indicata come una sorta di dialogo "in diretta durante cui i due interlocutori, presenti contemporaneamente alle rispettive postazioni, avviano una discussione; quest'interazione può essere solo testuale, oppure comprendere anche delle componenti video e audio. Questa modalità di scambio informativo può rientrare in un'ambiguità comunicativa: chi scrive sa che una persona è in attesa di un messaggio visibile solo successivamente al suo invio: la comunicazione avviene in realtà in differita, benché la sensazione degli attori in gioco sia quella di un contatto in real time.
Si può ovviare al paradosso con l'accortezza di comporre messaggi brevi, che non richiedano un'elaborazione troppo dispendiosa in termini di tempo, per lasciare alla comunicazione la parvenza di uno scambio continuo di battute; l'incertezza nell'attesa della risposta porta il coinvolgimento ad un livello sempre più basso, soprattutto in tutte quelle situazioni in cui non sono state esplicitate le canoniche forme di conclusione di una comunicazione, e quindi si attende, non essendo sicuri che dall'altra parte la comunicazione sia ancora considerata aperta.
Gli attachment (allegati) sono un ulteriore strumento dell'interazione mediata; consentono l'invio di documenti (file di testo, tabelle o altro) che, pur non essendo parte integrante di una discussione, ne divengono oggetto di consultazione (sintesi di lavori di gruppo, relazioni, elaborati finali, file con immagini, software e documentazione varia).
Gli strumenti impiegati per comunicare nei gruppi di apprendimento sono rappresentati dalla posta elettronica, dall'ftp, dalla bacheca elettronica e dai newsgroup (G. Costa, E. Rullani, 2001).
L'e-mail viene usata per lo scambio di messaggi fra tutor e i membri del gruppo di studio, per ricevere e inviare testi, file inerenti al corso e verifiche periodiche; anche l'ftp viene utilizzato per ricevere e inviare file ai compagni di corso e ai tutor, nonché per reperire e trasferire file da un sito internet all'altro.
La bacheca elettronica e il newsgroup, invece, hanno l'obiettivo di rendere possibile una comunicazione multiutenti, consentendo a docenti e discenti di lasciare messaggio visibili a tutti, sui quali discutere.