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Città Invisibile

Città Invisibile è un’associazione di volontari nata nel 1994 su Internet.

Un gruppo di cittadini italiani che si incontravano in uno dei newsgroup della rete, dopo aver sperimentato discussioni su innumerevoli argomenti, dalla politica alle ricette, trovandosi in sintonia su vari argomenti, hanno pensato di provare a realizzare un progetto per organizzare un qualcosa nella rete che potesse essere utile anche al di fuori della rete stessa.

Da questa idea embrionale nasce Città Invisibile, un’associazione senza fini di lucro, che si autofinanzia completamente con le quote associative e che si occupa prevalentemente di rete, della diffusione della stessa e di tutti gli aspetti ad essa connessi, dal telelavoro alla teleformazione, alle reti civiche, sino ad un suo utilizzo nella realtà. Essa è costituita da persone fisiche, associazioni o persone giuridiche liberamente associate, titolari di un nodo Internet: i suoi server, chiamati “calvino” e “marcopolo”, ospitano iniziative, pagine web, liste di discussione gestite grazie al lavoro volontario dei suoi soci.

E’ una comunità virtuale che si riunisce e prende le sue decisioni per via telematica, e insieme un’esperienza di telelavoro cooperativo.

Città Invisibile si è fatta promotrice di tutta una serie di iniziative, in particolare legate al mondo del volontariato, o di supporto a iniziative fatte da terzi, come per esempio le iniziative riguardanti il commercio equo e solidale.

I suoi membri hanno iniziato a occuparsi di reti civiche praticamente nel momento in cui queste stavano nascendo.

Contestualmente alla loro nascita molti “cittadini invisibili”, il cui nome si è liberamente ispirato al libro “Le città invisibili” di Calvino (1996), sono stati protagonisti della nascita di reti civiche e sono ancora oggi responsabili di queste in varie città italiane (Zezza, 1998).

Riflettendo sulle prime esperienze di rete civica italiana, in particolare sull’esperienza bolognese di Iperbole e su altre esperienze che si iniziarono a delineare intorno al 1995, i membri di Città Invisibile hanno cercato di proporre un modello che rispecchiasse il funzionamento della loro associazione.

In particolare, si è tentato di trasmettere il concetto di comunità strutturata: spesso infatti un gruppo di discussione all’interno di una rete civica non ha uno scopo preciso; quando si apre una discussione su un certo argomento, ad esempio la cultura e i musei, alla quale tutti possono intervenire, in molti casi il risultato non ha ricadute al di fuori di quello che è l’ambiente virtuale.

L’esperienza di Città Invisibile mostra, invece, che la telematica può essere utilizzata per organizzare il lavoro di una comunità in funzione del raggiungimento di un certo obiettivo.

Una rete civica può essere, quindi, uno spazio di socializzazione dei cittadini, ma può anche provare a strutturarsi per ottenere dei risultati concreti, reali. Per questo Città Invisibile cerca, ad esempio, di creare delle procedure per contattare i responsabili degli enti locali su determinate questioni, oppure creare delle procedure per controllare che le richieste, provenienti dai cittadini della rete civica, vengano soddisfatte. Darsi un obiettivo vuol dire, per esempio, predisporre una dichiarazione dei cittadini su una modifica a un certo piano urbanistico in discussione al consiglio comunale, organizzare la discussione e informare i cittadini, dare una scadenza per produrre un documento e portarlo al confronto con i referenti istituzionali tradizionali. Da questo punto di vista il lavoro da fare è molto lungo; è un lavoro fondamentalmente di formazione e insieme di informazione.

Città Invisibile è caratterizzata da tre elementi di fondo: in primo luogo contribuisce su Internet alla realizzazione di un progetto di trasformazione democratica e di modernizzazione della società, mettendo a disposizione il proprio nodo Internet a quelle organizzazioni, associazioni, schieramenti politici che ne condividono i fini di: (a) promozione del libero accesso alle informazioni e l’utilizzo democratico delle ICT; (b) realizzazione di una democrazia partecipativa e promozione dei valori della pari dignità, dell’uguaglianza, della giustizia e della libertà degli individui e infine, (c) promozione di un modello di convivenza tra le persone, basato sul rispetto reciproco e sull’accettazione delle differenze.

In secondo luogo Città Invisibile organizza e crea sapere politico, nel senso che, per mezzo di gruppi di discussione aperti anche ai non soci, mettendo a disposizione banche dati e collaborando con altre organizzazioni, essa contribuisce a creare progetti per il cambiamento, che aiutano in cittadino ignorante a comprendere appieno un determinato tema politico e non solo.

Infine, Città Invisibile rappresenta un laboratorio avanzato di democrazia elettronica. Autonoma, perché finanziata unicamente dai suoi soci, sperimenta quotidianamente la realizzazione di una democrazia partecipativa.

L’assemblea è riunita in sessione permanente per mezzo del collegamento telematico, e può bocciare qualsiasi delibera dell’organo dirigente, il coordinamento.

Lo statuto fornisce gli strumenti che permettono ai cittadini invisibili di partecipare attivamente a tutte le attività dell’associazione.

Città Invisibile crede nella concretezza: le sue attività vengono portate avanti all’interno di numerose commissioni e di cinque aree funzionali permanenti, quali: (a) Osservatorio reti, che si occupa dell’analisi e dello sviluppo del settore delle telecomunicazioni e delle reti; (b) Commissione reti civiche, che si occupa dello studio e dello sviluppo delle stesse; (c) Spazio Genitori, dove si riflette sull’accesso consapevole dei bambini alle reti telematiche e al quale è collegata anche una maining list; (d) Spazio Donne, realizzato dalle donne di Città Invisibile e aperto a tutte coloro che sentono il bisogno di esprimersi riguardo le problematiche femminili; (e) Potec-Ita, maining list dedicata ai temi di economia e politica economica in Italia; inoltre, tutte queste attività sono realizzate con una divisione del lavoro attuata per mezzo di ampie deleghe, all’interno di ben delineati meccanismi statutari. Con i suoi oltre cento iscritti e il suo nodo Internet gestito collettivamente, Città Invisibile si pone l’obiettivo di essere, in rete, un punto di riferimento per chi condivide i suoi fini e per chi crede nel futuro della democrazia elettronica.

Tesi di Laurea in Comunicazione Politica :
"Democrazia e nuove tecnologie: rischi di esclusione e opportunità di partecipazione"

di Sara Cirulli


- Universita' per Stranieri di Perugia -
- Facolta' di Lingua e Cultura Italiana -
- Corso di Laurea in Comunicazione Internazionale -