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Massimiliano Martines: web e ipovisione

Tecnoteca.it intervista Massimiliano Martines, componente della Commissione Osservatorio siti internet dell'Unione italiana ciechi e segue le problematiche dell'accessibilità legate all'ipovisione.



Un deficit visivo temporaneo o permanente può riguardare anche i cosiddetti normodotati, sia per l'età che avanza, sia per le lunghe ore trascorse davanti al terminale, sia per condizioni ambientali sfavorevoli:  progettare per le persone  ipovedenti significa dunque progettare per un'utenza molto più vasta?

Mi permetta di rispondere alla sua domanda in maniera più articolata.

La perdita di acuità visiva può avvenire a qualsiasi età. Le cause possono essere indotte (malattie infettive, diabete, malattie di carattere ereditario o genetiche ecc) oppure esterne; come traumi o incidenti e così via), le quali pregiudicano la funzionalità dell’organo.

L’avanzamento dell’età e la progressiva usura dell’apparato visivo provocano l’insorgenza di difetti visivi, inducendo l’individuo ad aver necessità di usare ausili (occhiali lenti ecc) o preferire grafiche semplici da poter percepire. 

L’individuo che si trova ad affrontare tale situazione è sottoposto ad una continua ricerca per trovare la condizione ottimale, in modo tale da sfruttare a pieno il residuo visivo. Questo concetto si applica sia alla visione ambientale, sia a quella ravvicinata. Non bisogna dimenticare che il processo sopra descritto, si realizza in maniera direttamente proporzionale, in relazione alle condizioni ambientali esterne che la persona si trova ad affrontare in quel determinato momento.

 

 

Progettare pagine web accessibili alle persone ipovedenti rende queste pagine più accessibili anche agli altri disabili?

Anche questa domanda necessita una risposta un po’ più articolata.

Rendere fruibile il web anche ai soggetti ipovedenti significa dover tenere presente moltissime variabili, quali: l’acuità visiva, il campo visivo, la percezione dei colori, e altre patologie collaterali che influiscono negativamente  sulla sensibilità visiva. 

Bisogna altresì tenere conto di come gli ipovedenti configurano i propri pc, non tutti utilizzano gli strumenti assistivi (magnifier), molti tendono a personalizzare in maniera estrema il proprio desktop ingrandendo le icone o le lettere ed i menù, altri ancora tendono ad utilizzare risoluzioni di schermo molto basse 800x600.

Infine, vi sono coloro i quali utilizzano l’opzione di ingrandimento caratteri dei browser, e magari usano browser diversi che interpretano la pagina web in maniera differente, privilegiando il dimensionamento dei caratteri. 

Alla luce di quanto detto il web master dovrebbe porre l’attenzione su alcune cose importanti, vediamo quali:
fondamentale è la progettazione di un layout semplice intuitivo, dove sia facile raggiungere le varie aree del sito.

  1. I link significativi dovrebbero essere posti in posizioni strategiche, ad esempio a sinistra, dove lo sguardo tende a dirigersi.
  2. Lo spazio di editazione nei form non deve essere esiguo, ma sufficientemente spazioso, in modo da poter essere scritto e letto con facilità.
  3. I link non dovrebbero essere troppo ravvicinati tra loro e agli oggetti circostanti.
  4. Gli sfondi ed i caratteri devono essere sufficientemente contrastati, in modo da essere decifrati da tutti gli ipovedenti.
  5. Bisognerebbe evitare l’uso di colori fluorescenti in quanto danno l’illusione di un buon contrasto, ma rendono i contenuti inaccessibili.
  6. Bisognerebbe evitare l’utilizzo di caratteri stilizzati quali: Impact, Juice, Matisse, Rockwell, Matura, Snap, Lucida Handwriting e simili.
  7. Si dovrebbe evitare accuratamente l’utilizzo dei caratteri testuali in dimensioni fisse; questa soluzione preclude in maniera inesorabile la possibilità di adattare il sito alle proprie esigenze, tramite l’utilizzo dell’accesso facilitato del sistema operativo e del browser.
  8. Non si devono usare caratteri che sono di derivazione grafica, in quanto non possono essere trattati a livello di interfaccia utente.
  9. Non si  devono usare sfondi sfumati, o immagini in movimento, o testi scorrevoli, i quali compromettono in maniera inesorabile l’accessibilità.
  10. Evitare l’uso di sfondi di diversi colori nella stessa pagina.
  11. Implementare sempre il mouseover e il visited dei link, contestualizzandone il contrasto con i colori del sito, in quanto questo strumento rappresenta un punto di riferimento per l’orientamento del navigatore ipovedente.
  12. Una possibile alternativa  per un ipovedente potrebbe essere rappresentata dalla possibilità di personalizzare la visualizzazione del sito secondo le proprie esigenze, adattando colori di sfondo e del testo, tipo e dimensione dei caratteri, con l’implementazione di una specifica pagina del sito, raggiungibile con uno dei primi link della home page.
    Alla luce di quanto detto la semplicità, la razionalità nella progettazione della struttura e del lay-out facilità  la vita di tutti. 

 

 

E' stato da poco approvato il Regolamento della Legge Stanca: luci e ombre secondo l'OSI rispetto all'accessibilità al web delle persone ipovedenti.

Come ha potuto notare l’ipovisione è una questione davvero complessa.  Comunque credo che al di la delle leggi e regolamenti tutto è migliorabile. Per il futuro auspico una maggiore sensibilità nella progettazione dei siti verso questa problematica e soprattutto una formazione presso gli addetti ai lavori, i quali ancora oggi non affrontano con cognizione di causa i concetti base dell’accessibilità.

 

 

Massimiliano Martines
Per la Commissione Osservatorio Siti Internet dell'Unione Italiana Ciechi
http://www.uiciechi.it/osi
e-mail commissioneosi@uiciechi.it