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Franco Frascolla: web e ipovedenti

Tecnoteca.it intervista Franco Frascolla, webmaster del sito dell'Associazione Nazionale Subvedenti su accessibilità al web per gli ipovedenti


Quali sono gli ostacoli principali che un ipovedente può incontrare nella navigazione sul web?

In generale, la dimensione e la ridimensionabilità del testo, il contrasto testo-sfondo, la leggibilità dei caratteri e la distribuzione dei contenuti nella pagina, costituiscono i problemi più diffusi a livello di ipovisione.
L'Associazione Nazionale Subvedenti si occupa da anni di questi problemi e, oltre ad offrire un efficace servizio di test e consulenza per gli sviluppatori, ha prodotto ampia documentazione on-line a favore degli addetti ai lavori e degli utenti.

 

A quali età o in quali situazioni ambientali si presentano in maniera più spiccata queste difficoltà?

Se escludiamo gli ipovedenti dalla nascita (congeniti) e quanti subiscono le conseguenze di patologie progressive giovanili, di primo acchito verrebbe da dire: "quando si comincia a vedere male", in genere dopo i 40-50anni. In realtà anche il prolungato lavoro al computer, i riflessi sul monitor e l'essere costretti a navigare pagine poco accessibili, può provocare lo status di ipovisione funzionale temporanea...

 

Qualche esempio di soluzioni che si possono adottare per superare o aggirare gli ostacoli senza ricorrere alle tecnologie assistive?

Le scuole di pensiero oggi più seguite prevedono la realizzazione di versioni alternative, ad alta leggibilità e/o ad alto contrasto da parte dell'autore del sito o lo sviluppo delle pagine in modo che possano facilmente essere personalizzate dal navigatore utilizzando i normali strumenti messi a disposizione dal browser e dal sistema operativo.
Se partiamo dal presupposto che ogni ipovedente presenta problemi e necessità difficilmente generalizzabili, si può convenire che la seconda strada potrebbe essere, in prospettiva, quella vincente.
Il nodo di fatti, spesso ancora tutto da comprendere, è che soprattutto l'ipovedente non parte da un computer impostato normalmente a livello di visualizzazione, presupposto su cui si basano quasi tutti i sistemi di personalizzazione d'autore. L'ipovedente quasi sempre personalizza il sistema operativo e il browser, quindi le soluzioni alternative degli autori entrano spesso in conflitto con le impostazioni utente determinando risultati sconfortanti.
Va poi considerato come la navigazione non si esaurisce nel sito accessibile dal dei tali; c'è sempre un prima e un dopo. In altre parole un sito accessibile tramite "soluzioni d'autore" rischia d'essere un'irraggiungibile cattedrale nel deserto.

 

Parlaci del servizio "Tommaso!": rispetto alla tua esperienza, in che misura le tecnologie assistive attualmente disponibili possono rappresentare un valido aiuto per la navigazione sul web?

Gli strumenti come tali non sono e non possono diventare la bacchetta magica con cui risolvere i problemi. Neanche le leggi e le linee guida possono, da sole, garantire l'accessibilità e l'usabilità del web.
Il servizio "Tommaso!" promuove la conoscenza, l'esperienza e il confronto degli ausili, anche in ambito di navigazione in internet. Questo significa fare cultura, insegnare a conoscere, pensare e scegliere la propria soluzione rispetto ad un determinato contesto.
Ogni ausilio può rappresentare una risorsa, una soluzione o un ulteriore limite a seconda di chi lo usa e del contesto in cui viene utilizzato.
L'utente del servizio "Tommaso!" viene accolto dalle domande: "cosa fai nella vita? Cosa t'interessa? Cosa vorresti o vorresti tornare a fare? Quale impegno pensi di poter mettere in campo per raggiungere questi obiettivi?".
Nell'ora che segue l'operatore cerca di proporre tutte le soluzioni possibili rispetto ai problemi, aspettative e disponibilità dell'utente. L'operatore non dà delle risposte, propone delle soluzioni. Informa anche sui costi, i fornitori e le procedure per ottenere l'eventuale ausilio tramite ASL per gli aventi diritto.
Al servizio "Tommaso!" si rivolgono anche insegnanti di sostegno, famiglie e addetti ai lavori. Spesso parte un'azione a più ampio raggio che coinvolge l'inserimento scolastico o lavorativo, l'assistenza a livello di patronato, il supporto psicologico o il semplice confronto con altri ipovedenti per scambiare esperienze e i trucchi del mestiere.
Il servizio "Tommaso!" ha accolto in quasi un anno e mezzo oltre 110 utenti da diverse regioni d'Italia; è gratuito per gli utenti. si basa sulla collaborazione volontaria dei fornitori e non ha nessuno scopo commerciale. Per ulteriori informazioni: www.subvedenti.it/Tommaso.asp