Linear Amplification Using Nonlinear Components (LINC)
Questa tecnica è anche detta out–phasing. Si basa sullo stessa intuizione dell’EER, ossia l’uso di PAs non lineari, evitando segnali d’ingresso a inviluppo non costante. L’idea è che un segnale passa banda, modulato in ampiezza:
vin(t) = a(t) cos[ωct +Ф(t)]
può essere espresso come somma di due segnali modulati in fase ad ampiezza costante,
v1(t) = 0.5Vo sin[ωct +Ф(t)+θ(t)] e v2(t) = -0.5Vo sin[ωct +Ф(t)-θ(t)]
dove θ(t) = arcsin [a(t) / Vo], ovvero l’informazione contenuta nella modulazione d’ampiezza viene trasferita nella modulazione di fase. Quindi se v1(t) e v2(t) sono generati da vin(t), amplificati da stadi non lineari e successivamente sommati, l’uscita contiene lo stesso inviluppo e informazione di fase come per vin(t).
Fig 14.2: Linear amplification using nonlinear component
Ottenere v1(t) e v2(t) a partire da vin(t), tuttavia, può essere complicato, principalmente perché la loro fase deve essere modulata da θ(t) che, a sua volta, è una funzione non lineare di a(t). Lo stadio che permette la separazione del segnale a inviluppo variabile in due segnali ad inviluppo costante è noto come Signal Component Separator ( SCS ).
Tuttavia, questa architettura soffre di due problemi: il primo è legato alla differenza di guadagno e fase dei due percorsi del segnale che determina un residuo di distorsione; il secondo è dovuto all’interazione tra gli amplificatori non lineari attraverso il nodo sommatore che può limitare la linearità complessiva raggiungibile in questa configurazione ad anello aperto.