Feed Forward
Nonostante la semplicità concettuale, è difficilmente implementabile, specialmente per la sensibilità verso le variazioni parametriche e di temperatura, trattandosi di un sistema in anello aperto.
Un PA non lineare genera una forma d’onda in uscita che può essere vista come la somma di una replica lineare del segnale d’ingresso e un segnale errore. Questa tecnica calcola questo errore e lo sottrae dalla forma d’onda d’uscita, riducendo la distorsione, in taluni casi, di 20 – 40 dB.
Fig. 8.2: Schema a blocchi rappresentativo della tecnica feed forward
Questa tecnica fa uso di due amplificatori (uno principale e uno per l’errore), accoppiatori direzionali, linee di ritardo e una rete di controllo. Gli accoppiatori direzionali sono utilizzati per separare e ricombinare la potenza, e le linee di ritardo assicurano l’operazione su un’ampia banda. La rete di controllo che agisce sull’ampiezza e sulla fase, cura il segnale e la cancellazione della distorsione.
Il segnale in ingresso è diviso tra due rami; da un lato raggiunge l’amplificatore principale di potenza, mentre sull’altro ramo raggiunge la linea di ritardo. Il segnale in uscita dall’amplificatore principale conterrà sia il segnale desiderato che la distorsione; esso viene prelevato e scalato usando attenuatori prima che si ricombini con la porzione ritardata del segnale d’ingresso, il quale è privo di distorsione. Il segnale errore risultante presenta solo la componente di distorsione in uscita all’amplificatore principale; quindi lo si amplifica con un amplificatore ad alta linearità e bassa potenza, per poi ricombinarlo col segnale d’uscita dall’amplificatore principale, opportunamente ritardato. Questa ricombinazione cancella idealmente la distorsione introdotta dall’amplificatore principale, lasciando inalterato il segnale desiderato (10).