La cultura Unix
In questi anni si stavano affacciando nuovi contributi che avrebbero formato una nuova cultura tecnica legata ai computer, che sarebbe stata significativa per il futuro sviluppo del software libero.
Il sistema operativo Unix iniziò ad essere sviluppato nei Bell Laboratories dell’AT&T da Ken Thompson e Dannie Richie. Sempre da questi laboratori nacque il linguaggio “C”, con cui venne scritta la prima versione veramente innovativa di Unix. Scrivere tutto un sistema in C garantiva la possibilità di portare il sistema operativo su macchine di diverso tipo, elemento chiave per la sua futura diffusione.
Nella prima metà degli anni ’70 UNIX fu adottato dall’Università di Berkeley e diversi utilizzatori iniziarono a svilupparlo e ad aggiungervi diverse funzionalità, così uscì la Berkeley Software Distribution, una distribuzione Unix sviluppata dall’università omonima. Le due distribuzioni, quella dell’AT&T e quella di Berkeley continuarono a uscire in varie release , sfruttando l’una le innovazioni dell’altra. Grazie a una funzionalità del sistema operativo, la UUCP ( Unix to Unix Copy Protocol ), creata da un gruppo di studenti di due università americane escluse da Arpanet, i computer Unix, che iniziavano a diffondersi in varie università, poterono creare una rete a bassa velocità.
Nacque Usenet, un sistema di teleconferenze per computer Unix che mise in contatto tutti i suoi utilizzatori, che diedero vita a delle comunità. Nel 1983, con la decisione della DEC di passare dalla linea PDP-10 alla linea VAX e con la conseguente decisione di vari centri di ricerca di passare dal sistema ITS al sistema Unix che garantiva maggiore portabilità, la cultura formatasi intorno a Unix e quella storica dei dipartimenti legati all’ARPA si integrarono tra loro.
Nello stesso anno prendeva vita anche Fidonet, un sistema di bacheche elettroniche per pc che faceva uso del modem e di uno speciale software.