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I dati quantitativi

Intervento di Paolo Calderai di Palazzolo, KPMG Business Advisory Services s.p.a.
(E-learning Summit, Ilsole24ore Milano, 20 Marzo 2003)

  • Il mercato europeo:
    Il mercato dell'e-learning, pur avendo ancora il suo centro principale nell'area degli Usa e del Nord America, vedrà  in Europa un incremento sostenuto tra il 2000 e il 2006, con un tasso di crescita pari al 51%, passando da 457 milioni di euro a 3,6 miliardi di euro entro il 2006.
  • Il mercato italiano:
    In Italia, il mercato dell'e-learning passerà  dal valore di 19 milioni di euro nel 2000 ad un valore di 297 milioni di euro nel 2006, con un tasso di crescita medio annuo pari al 59%.

Il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale (Cedefop) analizza lo sviluppo dell'e-learning nel vecchio continente in uno studio presentato a Parigi nel 2002. Considerando utenti e fornitori, in media, circa il 30% dei cittadini europei che dedicano tempo alla formazione fa appello all'e-learning; la situazione si mostra ovviamente variabile da Paese a Paese: la penetrazione degli utenti tocca il 40% in Italia e Grecia, mentre scende inaspettatamente al di sotto del 20% in Danimarca, Germania e Belgio (D. De Polis, 2002).
Se ciò dimostra come ben oltre la metà  della formazione sia erogata ancora tradizionalmente, le ragioni di tali discrepanze vanno cercate nell'impostazione dei rispettivi sistemi d'apprendimento.

In linea di massime i Paesi del Nord Europa dedicano molto più tempo all'insegnamento e alla formazione professionale sia nella fase obbligatoria sia nella di formazione continua per le persone già  impiegate; quindi gli alti valori di Grecia e Italia indicherebbero una formazione professionale solo più carente, più che una razionale e diffusa propensione alla metodologie di e-learning.
Nel 2001, Ilsole24ore segnalava per la Grecia una situazione di partenza in ambito formativo rasente lo zero (10 milioni di euro di valore attuali), ma presentava un ipotetico trend di crescita annuo del 153%. Le stesse rosee previsioni venivano riportate già  lo scorso anno anche per l'Italia: 45 milioni di euro di spesa per il 2001 che sarebbero diventati 259 2004, con un tasso del 100% all'anno (R. Santonocito, 2001).

In ogni caso, non si abbandona il modello tradizionale, considerando il processo di e-learning come una modalità  complementare. La percentuale di formazione erogata con le Nuove Tecnologie è maggiore nelle Piccole e Medie Imprese, nonostante sia spesso affermato che l'e-learning, in termini di costi, sia più conveniente per un numero di dipendenti nell'ordine delle centinaia. Secondo lo studio del Cedefop, le società  con meno di 50 addetti ricorrono alla fad per il 35% del proprio fabbisogno formativo, contro il 20% delle aziende fra i 50 e i 500 dipendenti. Il record và  alle PMI olandesi, che ricorrono all'e-learning per il 70% del loro fabbisogno formativo totale; seguono Austria (60%), Grecia e Italia (entrambe al 45%). In termini d'investimento, l'analisi condotta dal Cedefop registra un trend non del tutto dissimile all'attuale andamento del mercato globale.
Se infatti nell'ultimo biennio la spesa per l'e-learning è cresciuta del 26%, il 2001 ha segnato una battuta d'arresto rispetto al 2000 negli investimenti, aumentando solo del 14%, contro un trend di rialzo del 40% di sforzi investiti del marzo 2000 (D. De Polis, 2002). La colpa, in ogni caso, più che alla sfiducia per il nuovo strumento, sembra imputabile ad una politica generale di restringimento dell'investimento. Evidentemente, anche il mercato della formazione non è immune dall'andamento macro-economico, dato che si è verificata una restrizione anche nei confronti della formazione tradizionale (- 0,2%).

In compenso, il fatturato delle aziende produttrici di contenuti e di soluzioni di e-learning complessivamente è aumentato: l'incremento medio messo a segno dalle imprese dell'Ue si è attestato appena sotto al cento per cento. Il che significa fatturati raddoppiati.
Le stime sull'offerta risentono nelle previsioni di una poca conoscenza su un mercato ancora troppo giovane e piuttosto sconosciuto. A comprova si portano i risultati dei dati elaborati dal Cedefop, per cui per il 44% degli intervistati ritiene che i prezzi tenderanno ad aumentare, mentre il 35% sostiene che tali prezzi caleranno. Il quadro è leggermente differente se si chiede un opinione relativa al prezzo delle piattaforme e delle infrastrutture tecnologiche necessarie all'erogazione dell'e-learning: a credere nel rialzo dei costi è il 45,6% degli intervistati, mentre il 23% scommette sul ribasso; un ulteriore 20% invece ritiene che tali prezzi restino stazionari.
Il Cedefop sostiene che tutto dipenderà  dal numero degli attori in campo: quanti più saranno gli esperti in grado di fornire servizi di supporto alla Fad in rete, o quanto più intelligenti saranno i sistemi di gestione del training online, tanto meno occorrerà  spendere per assicurare i corsi ai propri dipendenti.

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Tesi di Laurea:
"E-Learning: metodi, modelli e ambienti per l'apprendimento a distanza nella Società dell'Informazione"

di Maria Elisabetta Cigognini
eli.cigognini@fastwebnet.it

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- Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM -
- Milano Facoltà di Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo -
- Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione -
- Giugno 2003-
- Facoltà di Ingegneria -
- Marzo 2003 -