Skip to content.
Logo tecnoteca

Portale Tecnoteca.it

Logo tecnoteca

Vai al sito aziendale Tecnoteca.com


 

Il cyberspazio e i suoi attori

Partiti politici

Per quanto concerne i partiti politici si può affermare come essi, inizialmente, non fossero in grado di comprendere le opportunità offerte dalla comunicazione in rete. Per esempio, dapprima, essi utilizzavano i siti web solo come una sorta di status symbol - al quale si dava poca importanza dal punto di vista delle strategie comunicative - riproponendo al loro interno semplicemente ciò che era presente nelle loro sedi. La rete non era vista come strumento e risorsa comunicativa; l’interattività, il contatto diretto con i cittadini non veniva considerato.

Con il tempo e con la nascita di varie associazioni e gruppi di pressione all’interno del web, i partiti hanno cercato di difendere la loro centralità nel processo di mediazione tra le istituzioni pubbliche e i cittadini. Questo tentativo ha portato così i partiti a considerare lo spazio della rete come un’ulteriore occasione da sfruttare. Nonostante il loro apparato organizzativo continui ad essere centralizzato, in netto contrasto con la struttura della rete, e il loro modello comunicativo sia del tipo “top-down”, si è registrata una forte diffusione dei tradizionali partiti nella realtà virtuale.

Nello spazio gestito dal partito, infatti, è possibile veicolare informazioni e comunicazioni interamente controllate e frutto di strategie autonomamente costruite. Ci si trova di fronte alla produzione di un flusso comunicativo svincolato dai condizionamenti imposti dai media tradizionali e che restituisce al partito il controllo totale sui contenuti, sui tempi e sugli argomenti offerti al popolo dei naviganti.

Nella rete i partiti riescono a recuperare alcune funzioni perse durante la crisi del partito di massa (Bentivegna, 1999,2001,2002): (1) la funzione di networking, che permette di organizzare e rendere visibili le attività di tutti gli organismi e soggetti che fanno riferimento al partito stesso, in modo che esso si possa presentare in tutte le sue articolazioni e, contemporaneamente, possa costruire una rete di relazioni che mette in contatto soggetti diversi. Tale funzione consente sia di migliorare l’organizzazione del partito, sia di recuperare una sorta di apertura verso l’esterno, presentando programmi di eventi o manifestazioni alle quali possono partecipare militanti e sostenitori, supplendo così ad una possibile assenza sul territorio. Nell’esercizio della funzione di networking è possibile individuare i tratti caratterizzanti il partito politico che l’ha attivata: i partiti con una tradizionale organizzazione alle spalle infatti, tendono a riprodurla esattamente nella rete.

Al navigante che visita il sito viene offerta una mappa, corredata da didascalie che consentono un eventuale contato (indirizzi e-mail) e che permettono di individuare le competenze assegnate. Quanto più un partito gode di un’organizzazione stabile e centralizzata, tanto più la riprodurrà in rete.

Brevemente, mediante la funzione di networking, il partito offre le coordinate agli iscritti, ai sostenitori e ai cittadini per individuare il tessuto connettivo sul quale esso poggia.

Secondo il grado di alfabetizzazione tecnologica o di sensibilità alle nuove tecnologie da parte dei responsabili, ne discende una presenza meramente simbolica o caratterizzata in termini di effettiva utilità. Esercitare correttamente questa funzione diventa tanto più complesso se la si interpreta come un’opportunità di coordinare il lavoro di tutti i comparti dell’organizzazione e, contemporaneamente, come un’occasione per collegare tutti i membri che a quella organizzazione fanno riferimento.

I partiti però, non hanno ancora imparato ad esercitare correttamente la funzione di networking al fine di potenziare e adeguare la propria forma organizzativa alla rete, a differenza dei movimenti che invece, hanno imparato molto velocemente. (2) la funzione informativa, è intesa come la possibilità offerta dalle nuove tecnologie di recuperare il controllo della produzione e della distribuzione dei flussi comunicativi, quindi come un’occasione di emancipazione dai media tradizionali che vengono bypassati e marginalizzati, rendendo possibile la diffusione dei messaggi privi di interpretazioni da parte dei giornalisti.

Il formato dei sound bite [2] viene archiviato e sostituito con dichiarazioni e prese di parola interamente controllate.

In breve la funzione informativa permette ai partiti di insidiare la posizione di monopolio assunta dal sistema dei media, ed inoltre, autogestendo interamente la produzione e la distribuzione, essi riescono ad attivare un controllo e una visibilità altrimenti difficilmente ottenibili. Dichiarazioni e interventi degli esponenti di maggior rilievo del partito trovano spazio nel sito, assieme ad attacchi e contestazioni di altri soggetti o partiti.

L’intera offerta informativa presente nei siti può essere distinta tra un’informazione interna ed una esterna. E’ interna, quando si rivolge ai militanti e ai sostenitori, offrendo loro aggiornamenti, dichiarazioni e materiale di approfondimento su alcuni temi. E’ esterna, invece, quando si rivolge ai cittadini promuovendo e pubblicizzando il partito.

L’informazione disponibile on-line, dunque, può avere come obiettivo la coltivazione di un terreno comune di conoscenze tra militanti, o la diffusione di notizie utili ad individuare l’operato del partito.

Inoltre l’informazione può differenziarsi in merito alle finalità, che possono essere pedagogiche, di agenda setting e di coltivazione della memoria. La finalità pedagogica “si manifesta mediante l’offerta di indicazioni utili ad intraprendere un percorso formativo tale da consentire una conoscenza più approfondita o addirittura una piena condivisione della linea politica del partito” (Bentivegna, 1999, p.50).

Essa si traduce in un contributo alla costruzione di un percorso di formazione politica nelle attuali società moderne.

La finalità di agenda setting si realizza quando il partito individua un tema da sottoporre all’attenzione dei cittadini e lo sviluppa attraverso l’apertura di forum di discussione o la predisposizione di sondaggi on-line; in tal modo l’effetto che si realizza è che è il partito a stabilire le priorità, orientando l’attenzione delle persone solo su determinati temi.

In ultimo, la finalità di coltivazione della memoria si realizza mediante la creazione di archivi, all’interno dei quali rintracciamo la storia più o meno recente del partito o dei leader e tutto il materiale giudicato interessante. (3) la funzione di mobilitazione e reclutamento è considerata come l’opportunità di creare occasioni di pressione e di ampliare il numero degli aderenti, in modo tale da poter aumentare l’incisività e la visibilità della propria azione. Per i partiti politici la fase più intensa di attività di mobilitazione si registra in coincidenza degli appuntamenti elettorali, declinandosi in un’attività di campaigning. Durante questi periodi il partito utilizza il sito per proporre il programma elettorale, le liste dei candidati e le informazioni relative a tutti gli eventi che segnano la campagna.

L’azione di reclutamento di nuovi soggetti non ha invece, una sua collocazione temporale specifica, ma procede incessantemente nell’obiettivo di contribuire a rafforzare il partito sia riguardo alle iniziative intraprese, sia riguardo alla numerosità dei soggetti coinvolti. Le forme di mobilitazione alle quali i cittadini possono essere chiamati variano dalle tradizionali manifestazioni in piazza, all’invio di e-mail ad esponenti del Parlamento, fino alla raccolta di firme per strada. Ormai è diventata una prassi comune, per tutti i partiti che dispongono di un sito, l’offerta di iscrizione on-line semplicemente scaricando il modulo.

In ogni caso, si può sottolineare come Internet ormai simboleggi il terreno sul quale possono realizzarsi le sperimentazioni più impensabili limitatamente ai soggetti politici. I partiti politici, comunque, continuano ad utilizzare le opportunità messe loro a disposizione dalle nuove tecnologie nell’ambito di una strategia politica e comunicativa ancora segnata dalla centralità, da un lato di un modello “top-down”, e dall’altro dei media tradizionali.

Infine abbiamo (4) la funzione di partecipazione, intesa come opportunità di attivare flussi diretti di comunicazione con i cittadini, attraverso occasioni di dibattiti, gruppi di discussione. La dimensione della partecipazione è costitutiva più dei movimenti sociali che dei partiti politici. A seguito della crisi che ha investito il radicamento sociale del soggetto partito nel territorio, concretizzatasi nella riduzione del numero dei militanti e delle sezioni, il partito ha visto progressivamente perdere le occasioni di contatto diretto con i propri cittadini.

Nel corso degli ultimi anni, la funzione di gate-keeping [3] è stata delegata ai professionisti della politica, vale a dire ai sondaggisti incaricati, per conto del partito, di individuare i bisogni dei cittadini. Il risultato di tale delega ha comportato una progressiva riduzione delle occasioni di interazione face-to-face, contribuendo a sottolineare ancora una volta la distanza che ormai separa i partiti politici dalla società civile.

La dimensione della partecipazione e della interattività trovano i loro indicatori nella presenza di occasioni di contributo alla costruzione della piattaforma programmatica del partito, alla discussione sulla linea da adottare. Inoltre, si danno ulteriori possibilità di interazione tramite la posta elettronica, che permette al cittadino di far conoscere le sue opinioni e proposte in merito agli argomenti specifici; i forum di discussione, che permettono uno scambio di opinioni sui temi posti al centro del dibattito dal partito stesso; i sondaggi, tesi a registrare le posizioni dei naviganti senza mediazioni; i dibattiti on-line con i leaders, che consentono di rivolgere in prima persona le domande; e le chat line, occasioni di conversazione tra tutti i soggetti interessati.

Infine, vi sono le newsletter che hanno l’intento di creare un senso di comunità, inviate dal partito con cadenza periodica.

In verità i partiti, fino ad oggi, hanno sfruttato ben poco le opportunità connesse all’affermazione delle ICT. Fin quando il modello organizzativo presente, sarà quello centralizzato, difficilmente si avranno significative trasformazioni nelle occasioni di contatto diretto con i cittadini, perché ciò che si trova in rete oggi, purtroppo, non è altro che la versione tecnologica di ciò che si trova nelle sedi dei partiti (Bentivegna, 2002, pp. 73-95).



[1] Attivismo che mira ad un unico obiettivo, o movimenti d’opinione che si mobilitano intorno ad un singolo problema circoscritto nel tempo e nello spazio.

[2] Brevi citazioni, battute, possibilmente polemiche, che rendono appetitosa la notizia altrimenti piatta e noiosa. Tendenza naturale dei media a cogliere solo i contenuti più sensazionali di una notizia; ricerca eccessiva di semplificazione e drammatizzazione che banalizza il dibattito politico, trascura i temi più importanti, dando al pubblico una visione distorta delle informazioni diffuse.

[3] Concetto introdotto negli anni Cinquanta. Indica una specifica funzione, quella del gata keeper, che filtra le notizie e controlla direttamente i temi da introdurre nel dibattito presso l’opinione pubblica. La funzione di gata-keeping può essere attribuita ai media in generale, qualora vengano considerati come fonti principali, se non esclusive, di informazione.


Tesi di Laurea in Comunicazione Politica :
"Democrazia e nuove tecnologie: rischi di esclusione e opportunità di partecipazione"

di Sara Cirulli


- Universita' per Stranieri di Perugia -
- Facolta' di Lingua e Cultura Italiana -
- Corso di Laurea in Comunicazione Internazionale -