Mercato dell'e-learning in Italia
Fonte:
• Internetime, www.internetime.it
Autori degli articoli di riferimento:
• Simona Rossano
• Alessandro Obino
Periodo di pubblicazione:
• Febbraio, marzo, aprile e maggio 2003
La metodologia dell'indagine
Il campione su cui è stata condotta l'indagine è composto dai corsi di formazione registrati nel database di Internetime nella seconda metà del 2002 (giugno-dicembre). In totale si tratta di 257 corsi descritti secondo parametri omogenei che costituiscono un campione rappresentativo dell'intero universo dei corsi offerti attualmente su internet in Italia.
La partecipazione all'inchiesta è stata su base volontaria, e spesso l'esiguità di alcuni sottocampioni non permette di desumere dati statistici sempre attendibili per alcune tipologie di corsi meno frequenti. Allo stesso tempo la ricchezza e l'omogeneità dei dati raccolti e la significativa rappresentatività dei principali cluster ha permesso di effettuare un'analisi molto dettagliata delle caratteristiche, in particolare, dei corsi su materie economiche, informatiche, di comunicazione e sui corsi per il mondo scolastico. I dati di ogni corso sono stati forniti dalle stesse aziende erogatrici dei corsi; un responsabile aziendale ha provveduto ad inserire direttamente le informazioni sull'offerta formativa, compilando degli appositi moduli online.
Durante la fase di analisi, per ogni corso sono state considerate le seguenti caratteristiche: argomento generale, argomento specifico, durata (in ore), durata (in mesi), destinatari, metodologia didattica, mezzi di comunicazione utilizzati, prezzo, certificazione rilasciata, disponibilità di una versione dimostrativa online.
Successivamente, i dati raccolti nel database di Internetime sono stati elaborati e messi in relazione fra loro, per evidenziare non solo la semplice distribuzione delle caratteristiche analizzate, ma anche le eventuali correlazioni fra le differenti variabili. L'elaborazione dei dati ha riguardato in particolare lo studio della correlazione fra le variabili indipendenti, ovvero argomento e destinatari, e quelle dipendenti: prezzo e durata.
L'obiettivo di questa analisi è stato individuare come le caratteristiche dei corsi cambino a seconda del progetto commerciale che li sostiene.
Un altro tipo di analisi condotta sui dati a disposizione è stata l'analisi dei cluster, che ha permesso di tracciare dei profili dei corsi più comuni.
L'analisi dei cluster ha permesso di raggruppare i corsi del nostro campione in base a cinque variabili particolarmente interessanti: argomento specifico, durata (espressa in ore di frequenza richieste all'allievo), prezzo, gratuità e certificazione rilasciata.
I dati di questa analisi sono stati pubblicati sul sito www.internetime.it nei mesi di febbraio, marzo, aprile e maggio 2003, in articoli di approfondimento riguardanti le quattro materie più rappresentative dell'offerta di e-learning in Italia:
- economia ed organizzazione aziendale;
- informatica;
- marketing e comunicazione;
- scuola e formazione;
Distribuzione dei corsi in base all'argomento generale
Come prima caratteristica dei corsi si considera l'argomento. Durante la raccolta dei dati, ogni corso è stato classificato in base all'argomento generale.
Si tratta di un dato obbligatorio, che doveva essere indicato scegliendo solo una delle seguenti categorie:
- beni culturali, ambiente e territorio;
- economia e organizzazione aziendale;
- grafica, editoria e design;
- informatica;
- internet;
- lingue;
- marketing e comunicazione;
- medicina;
- produzione industriale;
- scuola e formazione;
- turismo, sport, spettacolo.
Con queste informazioni è stata delineata una panoramica iniziale sugli argomenti trattati dai 257 corsi del campione.
Il risultato di questa prima elaborazione è il grafico sulla distribuzione dei corsi rispetto all'argomento generale, che mostra la prevalenza di corsi di informatica (27.6%), economia e organizzazione aziendale (21%), marketing e comunicazione (16.3%) e, per finire, scuola e formazione (14.8%).
Ben rappresentati anche i corsi su internet (10.1%), mentre più rari sono i corsi di lingue (3.5%), beni culturali, ambiente e territorio (3.5%), grafica, editoria e design (2.7%) e medicina (0.4%). Mancano del tutto dal nostro campione i corsi di produzione industriale e di turismo, sport, spettacolo.
Distribuzione dei corsi in base all'argomento specifico
Durante la raccolta dei dati, oltre all'argomento generale, era necessario definire anche l'argomento specifico del corso, a scelta tra una rosa di possibilità predefinite. Questo vincolo permette di analizzare in modo più approfondito l'oggetto delle diverse proposte formative accomunate da uno stesso argomento generale. Per ciascuna area tematica individuata si indica la distribuzione dei corsi rispetto agli argomenti specifici; mancano del tutto corsi su beni museali, restauro e urbanistica, per cui l'esiguità del sottocampione rende un'analisi statistica non significativa.
- Economia e organizzazione aziendale
I corsi di economia e organizzazione aziendale potevano vertere sui seguenti argomenti specifici:
o borsa e finanza
o contabilità
o intermediazione commerciale
o logistica
o organizzazione aziendale
o qualità
o varie
Nel database di Internetime sono stati registrati 54 corsi di economia e organizzazione aziendale.
Osservando il grafico che illustra i loro argomenti specifici, si nota una decisa prevalenza di corsi che riguardano l'organizzazione aziendale (42.6%), seguiti da quelli su borsa e finanza (29.6%). Una discreta percentuale di corsi riguarda la contabilità (11.1%), mentre una piccola porzione si riferisce all'insegnamento della qualità (un solo corso nel campione presente nel campione). Una quantità non trascurabile riguarda argomenti vari (14.8%), mentre risultano del tutto assenti corsi di intermediazione commerciale e logistica.
- Grafica, editoria e design
Per i corsi di grafica, editoria e design erano state predisposte le seguenti sottocategorie:
o architettura e arredamento
o computer grafica
o design
o fotografia
o varie
I corsi di grafica, editoria e design considerati sono 7: cinque di questi riguardano la computer grafica mentre due sono di argomento vario. Il campione analizzato non presenta alcun corso di architettura e arredamento, né di design o di fotografia. Anche in questo caso l'esiguità del sottocampione rende l'analisi statisticamente non significativa.
- Beni culturali, ambiente e territorio
Nella descrizione dei corsi su beni culturali, ambiente e territorio era possibile scegliere l'argomento specifico tra le seguenti categorie:
o beni museali
o gestione del territorio
o impatto ambientale
o restauro
o urbanistica
o varie
Nel campione analizzato sono presenti nove corsi su beni culturali, ambiente e territorio. Fra questi vi è una nettissima prevalenza della categoria varie (7 corsi) e la presenza di un corso su gestione del territorio e impatto ambientale.
Nel campione analizzato mancano del tutto corsi su beni museali, restauro e urbanistica.
- Informatica
I corsi di informatica che, ricordiamo, sono quelli più numerosi, essendo oltre un quarto del totale, potevano essere ulteriormente descritti per mezzo delle seguenti categorie specifiche:
o cad
o ecdl
o informatica di base
o multimedia
o office automation
o programmazione
o reti
o sistemi operativi
o varie
In riferimento al campione considerato, i corsi di informatica risultano essere 71.
Il grafico della distribuzione di tali corsi rispetto all'argomento specifico mostra un panorama alquanto variegato. Infatti, a parte il cad, tutti gli altri temi sono rappresentati all'interno del campione. I più numerosi sono i corsi di office automation (25.4%) ed ecdl (21.1%), che insieme formano quasi la metà del totale.
Una discreta percentuale di corsi del 2002 è dedicata alla programmazione (16.9%), seguita a breve distanza da informatica di base (12.7%) e da corsi di argomento vario (11.3%). Pochi corsi di informatica riguardano i sistemi operativi (8.5%) e ancora meno il settore multimedia (2.8%) e le reti (1.4%).
- Internet
Per quanto riguarda i corsi su internet, gli argomenti specifici tra cui scegliere erano i seguenti:
o e-commerce
o e-learning
o programmazione
o sistemistica
o web design
o varie
Tutte le categorie sono state rappresentate all'interno del nostro campione, che comprende 26 corsi su questo argomento.
In particolare, come si vede dal grafico relativo, i corsi di web design (42.3%) risultano essere i più numerosi, seguiti da quelli di programmazione (23.1%), e-learning (15.4%) e argomenti vari (11.5%). Presenze sporadiche sono invece quelle di sistemistica (3.8%) e e-commerce (3.8%).
- Lingue
I corsi di lingue prevedevano i seguenti argomenti specifici:
o inglese
o lingue europee
o altre lingue
o varie
Nel campione analizzato sono presenti 7 corsi di lingue, di cui 4 corsi di inglese e 3 corsi di lingue europee.
Anche in questo caso l'esiguità del sottocampione rende un'analisi statistica non significativa.
- Marketing e comunicazione
I corsi di marketing e comunicazione potevano essere descritti più precisamente utilizzando le seguenti possibilità :
o comunicazione interpersonale
o marketing
o mnemotecnica
o new economy
o varie
Nel campione esaminato ci sono 42 corsi di marketing e comunicazione.
Mancano corsi di mnemotecnica e di argomento vario.
Infatti, come si vede dal grafico che mostra la distribuzione di tali proposte didattiche, i più numerosi in assoluto sono i corsi di comunicazione interpersonale (64.3%), seguiti da una consistente percentuale di corsi di marketing (28.6%). Poco rappresentati sono invece quelli sulla new economy (7.1%).
- Medicina
Un discorso a parte merita l'argomento generale medicina. Anche in questo caso, come negli altri, erano previste diverse categorie di argomento specifico, ovvero:
o diagnostica
o farmacologia
o medicina di base
o medicina specialistica
o varie
Tuttavia all'interno del campione è presente un solo corso di medicina, che riguarda la medicina specialistica.
- Scuola e formazione
Si riportano le categorie specifiche a disposizione delle aziende per descrivere in dettaglio l'argomento dei loro corsi di scuola e formazione:
o aggiornamento docenti
o biblioteconomia
o metodologie didattiche
o varie
Il numero di tali corsi all'interno del campione ammonta a 38.
Tra le categorie sopra riportate, quella meglio rappresentata è quella che riguarda l'aggiornamento docenti (65.8%), come si vede dal grafico corrispondente. Una discreta percentuale di corsi si riferisce alle metodologie didattiche (15.8%), mentre pochi vertono su argomenti vari (10.5%) e ancora di meno sulla biblioteconomia (7.9%).
Uno sguardo d'insieme
Volendo tracciare un veloce panorama dell'offerta di e-learning in Italia, si può affermare che si pone un'offerta variegata, articolata soprattutto su materie di interesse aziendale, incentrata soprattutto sulla trasmissione di conoscenze operative, più che sulla formazione nel senso più ampio del termine. Analizzando i valori medi di durata e prezzo, si nota come i corsi richiedano in media l'equivalente di quasi tre settimane di impegno a tempo pieno (107 ore) e abbiano un prezzo decisamente inferiore a quello che potrebbe avere un corso tradizionale di durata analoga (598 euro, pari a circa 5,58 euro per ora di formazione).
Il primo dato che se ne può dedurre è che si tratta quindi di un'offerta incentrata soprattutto sulla price competition rispetto alla formazione tradizione.
Questo è sicuramente un dato significativo, specie se si considera che l'altra caratteristica forte dell'e-learning dovrebbe essere il time saving, ma sia la durata media piuttosto elevata, sia il costo orario medio decisamente contenuto indicano che, in generale, l'offerta in Italia non punta affatto su questo elemento. Se da una parte si riscontrano dei dati medi significativi e consistenti, dall'altra si deve però notare come lo scostamento del campione dalla media di durata e prezzo sia abbastanza elevato.
Per quanto riguarda il prezzo, si nota infatti che lo scostamento medio di tutto il campione è pari a 1347 euro, mentre per la durata, lo scostamento è di 295 ore. In ambedue i casi si tratta di valori molto elevati, pari a quasi tre volte i valori delle medie. Questo non inficia certo le considerazioni precedenti, ma permette di notare con forza ed evidenza l'eterogeneità del panorama di offerta, eterogeneità che va considerata non certo come un limite, ma, anzi, come un elemento di interesse aggiuntivo.
Un panorama dell'offerta formativa quindi molto variegato, ma con delle costanti e dei veri e propri prototipi di corsi "tipici" che ricorrono trasversalmente ai diversi fornitori di soluzioni e-learning. I corsi più comuni risultano essere, infatti, quelli di organizzazione aziendale, di office automation, di comunicazione interpersonale e di aggiornamento didattico.
Se i primi due si rivolgono principalmente al mercato aziendale e sono caratterizzati da una durata media molto breve e dal rilascio di un attestato di frequenza al termine del corso stesso, i corsi di comunicazione interpersonale sono invece ugualmente brevi, ma non prevedono alcuna certificazione e si rivolgono presumibilmente ad un mercato di privati.
Un discorso a parte meritano i corsi di aggiornamento per insegnanti, la cui durata media è decisamente più elevata, con punte superiori alle 1000 ore, ed il cui prezzo è mediamente più basso rispetto ad altri corsi destinati comunque all'ambito professionale. La grande quantità di corsi di questo genere indica un trend di crescente attenzione per il mondo della scuola e, allo stesso tempo, identifica una nicchia con caratteristiche specifiche e distanti da quelle dell'intero mercato.
Il confronto con le edizioni precedenti
Questa indagine sull'offerta di e-learning in Italia rappresenta la terza analisi condotta da Internetime su questo fenomeno, dopo quelle relative al 2000 ed al 2001. La prima differenza da rilevare tra le tre edizioni di questa indagine riguarda il numero di corsi analizzati. Infatti, per quanto concerne il 2000, sono stati catalogati 155 corsi, mentre per il 2001 ben 488. Per il 2002 sono stati presi in considerazione 257 corsi.
Ad una diminuzione del campione ha fatto però riscontro un notevole aumento qualitativo dello stesso, in particolare della quantità ed omogeneità di informazioni disponibili su ciascun corso del campione. Ovviamente, pur essendo diminuito numericamente il campione disposizione, non vuol dire che i corsi effettivamente presenti sul mercato siano meno rispetto a quelli dell'anno precedente, anche se, in base ad alcuni indicatori, si deve segnalare un rallentamento significativo del trend di crescita dell'offerta.
In entrambe le edizioni passate dell'indagine sull'e-learning avevamo riscontrato una tendenza piuttosto comune: il prezzo medio dei corsi saliva considerevolmente quando i destinatari erano aziende o professionisti, mentre scendeva quando i corsi erano rivolti a studenti o disoccupati; invece la durata mostrava una tendenza inversa: cresceva per gli studenti e diminuiva per le aziende e i professionisti.
In altre parole, la formazione a distanza in Italia sembrava dividersi in due rami nettamente separati: uno rivolto maggiormente alle aziende e ai professionisti, con corsi ad elevato valore aggiunto, mediamente piuttosto brevi e dal prezzo spesso inversamente proporzionale alla durata; l'altro rivolto agli studenti e ai disoccupati, con corsi lunghi, ma dal costo orario molto basso.
In questa indagine, invece, la panoramica sembra essere mutata, almeno per quanto riguarda i prezzi. Infatti, restano mediamente più alti i prezzi dei corsi destinati a enti pubblici e aziende, ma quelli per i liberi professionisti e gli insegnanti risultano più economici di quelli per gli studenti. Per quanto riguarda la durata, i corsi più lunghi sono quelli proposti agli insegnanti e agli studenti, mentre restano mediamente molto più brevi quelli rivolti agli enti pubblici, alle aziende e ai liberi professionisti.
Non è più possibile individuare due rami, due tendenze nettamente distinte, che mettano in relazione il prezzo, la durata e i destinatari dei corsi.
Diventa possibile, invece, individuare dei gruppi specifici di corsi aventi caratteristiche comuni e rilevanza rappresentativa sul totale dell'offerta.
Distribuzione dei corsi in base alla durata
Durante la registrazione dei corsi di formazione nel database di Internetime era necessario indicare la loro durata in termini di ore effettive di frequenza richieste all'allievo. Un dato facoltativo era invece la durata del corso intesa come arco di tempo necessario al completamento del calendario didattico. Quest'ultima informazione era espressa in mesi.
Si noti che si tratta di percentuali riferite alla totalità dei corsi analizzati, indipendentemente da qualsiasi fattore:
- ore di frequenza richieste all'allievo
La durata dei corsi in ore effettive di frequenza poteva essere indicata liberamente, senza dover scegliere tra una serie di categorie predefinite. Questo metodo di raccolta dei dati ha voluto privilegiare l'accuratezza delle informazioni, soprattutto in vista della consultazione del database da parte dei visitatori del sito.
Tuttavia, in fase di analisi dei dati è stato necessario scegliere un criterio di aggregazione per poter illustrare la distribuzione dei corsi rispetto a questa variabile. Il metodo di aggregazione scelto è quello proposto agli utenti di Internetime durante la ricerca avanzata dei corsi di formazione presenti nel database, ovvero:
o da 0 a 10 ore
o da 11 a 40 ore
o da 41 a 100 ore
o da 101 a 500 ore
o da 501 a 1000 ore
o oltre 1000 ore
In questo modo si ottiene una distribuzione dei 257 corsi analizzati come mostrato nel grafico. I corsi che durano dalle 11 alle 40 ore sono quelli più numerosi (39.7%), seguiti a brevissima distanza da quelli che durano dalle 0 alle 10 ore (37.4%). Decisamente più ridotte le percentuali dei corsi che richiedono dalle 101 alle 500 ore di frequenza (9.7%) e dalle 41 alle 100 (7.8%). Molto pochi sono i corsi che durano oltre 1000 ore (3.5%) e quasi nessuno va dalle 501 alle 1000 ore (1.9%). - arco di tempo per completare il corso
La durata dei corsi, intesa come arco di tempo necessario a completare il calendario didattico, è una informazione facoltativa al momento della registrazione nel database di Internetime.
Nel caso in cui venga espressa, deve comunque ricadere in una serie di possibilità predefinite, che raggruppano i valori di durata come segue:
o meno di un mese
o da 1 a 3 mesi
o da 3 a 6 mesi
o oltre 6 mesi
Quindi, durante la fase di analisi statistica dei dati raccolti, i corsi di formazione presenti nel campione sono stati così raggruppati. Come si vede dal grafico che illustra la distribuzione dei corsi rispetto all'arco di tempo necessario a completare il calendario didattico, in molti casi questa informazione non è pervenuta (30.7%). Quando invece è stata indicata, la durata più frequente risulta essere quella che va da 1 a 3 mesi (27.6%), seguita da una durata inferiore a un mese (21.4%).
Per una discreta quantità di corsi è previsto un calendario didattico di oltre 6 mesi (13.6%), mentre pochi durano da 3 a 6 mesi (6.6%).
Distribuzione dei corsi in base ai destinatari
Nella registrazione di un corso è stata richiesta l'indicazione di uno o più destinatari della proposta formativa, scegliendo tra una rosa di possibilità .
Le categorie previste erano le seguenti:
o aziende;
o enti pubblici;
o insegnanti;
o liberi professionisti
o medici
o studenti
o altri.
Il fatto che si possa indicare più di una tipologia di destinatari per ogni corso fa sì che si vengano a creare numerose combinazioni diverse di destinatari possibili.
L'analisi statistica mostra che i destinatari più frequenti sono le aziende (80.9%), seguite a breve distanza da liberi professionisti (74.3%) e enti pubblici (73.9%). Oltre la metà dei corsi sono pensati per studenti (56%) e insegnanti (56%) e una buona percentuale è destinata a medici (18.2%). Quasi mai è indicato un tipo di destinatari diverso da quelli in elenco (0.7%).
Distribuzione dei corsi in base al metodo didattico
L'indicazione della metodologia didattica non è stata richiesta come informazione necessaria nel rilevamento dei dati, ma chi ha ritenuto di specificarla ha avuto l'opportunità di scegliere tra una serie di possibilità predefinite, ovvero:
o autoistruzione
o istruzione programmata
o apprendimento cooperativo
o apprendimento collaborativo
o altro
La distribuzione dei corsi analizzati rispetto a questo parametro mostra che nella maggior parte dei casi il metodo utilizzato è l'autoistruzione (57.4%).
Una buona percentuale di corsi si basa invece sull'istruzione programmata (31.9%), mentre spazi residuali sono lasciati all'apprendimento collaborativo (4.3%). In poche occasioni non sono pervenute informazioni sul metodo didattico adottato (4.3%) e pochissimi corsi si basano su altri metodi (4.3%).
Nel campione analizzato non sono presenti corsi basati sull'apprendimento cooperativo.
Distribuzione dei corsi in base ai mezzi di comunicazione utilizzati
Per quanto riguarda i mezzi di comunicazione utilizzati all'interno dei corsi, vale un discorso analogo a quello già fatto a proposito dei destinatari. Infatti si tratta di una informazione necessaria durante la registrazione del corso nel database di Internetime.
Inoltre, va scelta all'interno di una lista di possibilità predefinite, che sono:
o testo
o audio
o immagini statiche
o video e/o animazioni
o altro
La possibilità di selezionare più di una voce tra quelle in elenco fa sì che le combinazioni possibili siano molto numerose.
Il mezzo utilizzato più frequentemente nel nostro campione risulta essere il testo (88.7%), seguito, a distanza, da immagini statiche (63.8%), video e/o animazioni (59.9%) e audio (59.1%).
Quasi mai è stato indicato l'uso di altri mezzi di comunicazione (1.5%).
Distribuzione dei corsi in base al prezzo
Nella fase di rilevamento dati, il prezzo è un'informazione facoltativa; è stato possibile dichiarare il corso come gratuito oppure indicarne liberamente il prezzo in euro (intendendolo IVA compresa).
Per la rappresentazione statistica si è scelto di provvedere ad un'aggregazione delle informazioni sul prezzo, per stabilire degli ordini di grandezza indicativi e mostrare la quantità di corsi presenti nel campione per ogni fascia di prezzo individuata.
Come mostra il grafico, quasi la metà dei corsi analizzati è priva di indicazioni riguardo al prezzo (45.9%).
Pochissimi corsi sono gratuiti (1.5%), mentre una discreta percentuale ha un prezzo inferiore ai 50 euro (12%). Circa un quinto dei corsi presenti nel campione ha un prezzo compreso tra i 51 e i 200 euro (21%).
Questo rappresenta il raggruppamento più consistente tra quelli da definiti: pochi corsi costano dai 201 ai 500 euro (5.4%), mentre si nota un leggero incremento nella fascia di prezzo immediatamente superiore, ovvero quella che va dai 501 ai 1000 euro (7.7%).
Da questa fascia in su le percentuali diminuiscono progressivamente: infatti i corsi che costano dai 1001 ai 3000 euro risultano essere molto pochi (3.8%) e ancora meno sono quelli con un prezzo superiore ai 3000 euro (2.3%).
Distribuzione dei corsi in base alla certificazione rilasciata
Nella descrizione dei corsi di formazione presenti nel campione analizzato l'indicazione del tipo di certificazione rilasciata era un dato facoltativo.
Chi voleva indicarlo doveva però scegliere tra un elenco di possibilità predefinite.
La lista era composta dalle seguenti voci:
o nessuna certificazione
o attestato di frequenza
o ecdl
o laurea triennale
o laurea quinquennale
o altro
Osservando la distribuzione dei corsi rispetto alla certificazione rilasciata, si nota che tra queste possibilità , quella più ricorrente è l'attestato di frequenza (34.8%).
Al termine di oltre un quarto dei corsi analizzati non viene rilasciata nessuna certificazione (28.3%), mentre una percentuale non dissimile di corsi prevede qualche altro tipo di certificazione (26.1%). In pochi casi è stata omessa l'indicazione del tipo di certificazione rilasciata (8.7%), mentre pochissimi corsi tra quelli presenti nel nostro campione permettono di conseguire l'ecdl (2.2%).
Non sono presenti corsi di laurea triennale, né di laurea quinquennale.
Distribuzione dei corsi in base alla disponibilità di una versione dimostrativa online
L'ultima variabile analizzata riguarda la disponibilità di una versione dimostrativa (demo) del corso online, un'informazione richiesta come facoltativa e limitata ad una scelta binaria:
o sì
o no
Com'è facile riscontrare osservando il grafico che illustra la distribuzione dei corsi rispetto alla disponibilità di una demo online, nella gran maggioranza dei casi è possibile accedere a una versione dimostrativa del corso di formazione (61.7%).
In molti casi, tuttavia, ciò non è possibile (29.8%), mentre resta comunque una quota non indifferente di corsi per i quali non si dispone di questa informazione (8.5%).
Relazioni tra variabili: la durata in base ai destinatari e all'argomento
La durata qui considerata è quella che corrisponde alle ore effettive di frequenza richieste all'allievo del corso di formazione.
La durata media dei corsi analizzati è di 107 ore. Si nota come questa media cambi a seconda dei destinatari e dell'argomento del corso:
Durata media secondo i destinatari
Ponendo in relazione la durata dei corsi con i destinatari, non bisogna dimenticare che ogni corso può essere proposto a diverse categorie di destinatari.
Ciò significa che la durata di un corso produce degli effetti sulle medie di tutti i destinatari a cui si rivolge.
Osservando il grafico, si nota immediatamente che i corsi che superano la durata media complessiva sono quelli per insegnanti (148 ore) e studenti (138 ore). Invece, al di sotto della media si trovano tutte le altre categorie, a cominciare dagli enti pubblici (85 ore), seguiti dalle aziende (64 ore) e dai liberi professionisti (58 ore).
I corsi rivolti ai medici sono quelli più brevi (46 ore), almeno per quanto riguarda le categorie di destinatari note, perché da ultimo troviamo il valore riferito alla categoria residuale altro (38 ore).
Durata media rispetto all'argomento
A differenza della variabile destinatari, l'argomento generale di ogni corso presenta un valore unico, poiché le categorie sono state concepite in modo da escludersi a vicenda. Quindi, la durata di un corso produce degli effetti solo sulla media relativa al suo argomento. Anche in questo caso la media di riferimento è quella di 107 ore.
Dal grafico si nota che i corsi che hanno una durata media di gran lunga superiore alla media complessiva sono quelli che trattano di scuola e formazione (412 ore), seguiti a grande distanza da quelli di lingue (262 ore).
Leggermente sopra la media generale si trovano i corsi di beni culturali, ambiente e territorio (125 ore). Il dato riferito all'argomento medicina non ha valore statistico, poiché nel campione figura un solo corso di questo tipo. Per tutti gli altri argomenti i corsi hanno una durata media ampiamente inferiore alla media complessiva. Nell'ordine si presentano i corsi di informatica (47 ore) e quelli di internet (46 ore), seguiti a breve distanza da quelli di marketing e comunicazione (41 ore).
I corsi mediamente più brevi sono quelli di economia e organizzazione aziendale (25 ore) e quelli di grafica, editoria e design (20 ore).
Scostamento medio della durata in base all'argomento
Per un'analisi più accurata dei dati a disposizione, si considera ora lo scostamento medio della durata dei corsi rispetto alla durata media rilevata, raggruppando le informazioni in base agli argomenti considerati nello studio.
In questo modo si avrà una misura della dispersione dei valori relativi alla durata.
Dal grafico è facile notare che la maggiore dispersione si ha per i corsi che riguardano scuola e formazione.
In questo caso, infatti, lo scostamento medio rispetto alla durata media è di ben 621 ore. Seguono a grande distanza i corsi su beni culturali, ambiente e territorio, per i quali lo scostamento medio è di 310 ore.
La variazione è più contenuta per i corsi di lingue e per quelli di marketing e comunicazione, per i quali si registrano, rispettivamente, i valori di 203 e 148 ore.
La durata media diventa una misura sempre più rappresentativa man mano che si passa ai corsi di informatica, internet ed economia e organizzazione aziendale. Nel primo caso, infatti, lo scostamento è di 79 ore, mentre negli altri due casi è di 44 ore.
I dati più omogenei sulla durata risultano essere quelli dei corsi di grafica, editoria e design, mentre ancora una volta il valore registrato per medicina non ha significato, essendo uno solo il corso di quell'argomento.
Relazioni tra variabili: il prezzo in base ai destinatari e all'argomento
Oltre alla durata dei corsi, un altro valore che mostra oscillazioni significative a seconda dei destinatari e dell'argomento è il prezzo.
Il prezzo medio dei corsi analizzati e per i quali sia pervenuta l'informazione è di 598 euro. Si analizza ora come questo valore cambia a seconda dei destinatari e dell'argomento del corso:
Prezzo medio rispetto ai destinatari
Così come per la durata media rispetto ai destinatari, anche in questa analisi occorre considerare che ogni corso può essere proposto a diverse categorie di destinatari.
Ciò significa che il prezzo di un corso produce degli effetti sulle medie di tutti i destinatari a cui si rivolge.
Il grafico mostra che i corsi mediamente più costosi della media generale sono quelli destinati agli enti pubblici (671 euro) e alle aziende (633 euro).
Al di sotto del prezzo medio complessivo si trovano i corsi rivolti a tutti gli altri, distanziati in modo piuttosto regolare. In ordine di prezzo decrescente, risultano i corsi rivolti agli studenti (451 euro), quelli per i medici (377 euro), per i liberi professionisti (305 euro) e infine per gli insegnanti (248 euro).
Decisamente più economici i corsi rivolti a un altro tipo di destinatari (59 euro).
Prezzo medio rispetto all'argomento
Anche in questo caso va infatti evidenziato che l'argomento generale di ogni corso presenta un valore unico.
Quindi, il prezzo di un corso produce degli effetti solo sulla media relativa al suo argomento. Anche in questo caso la media di riferimento è quella di 598 euro.
Come si vede dal grafico, il dato più vistoso è quello riferito all'argomento medicina, che tuttavia non può essere preso in seria considerazione in quanto si riferisce ad un solo corso.
Tra i dati significativi, invece, spicca il prezzo medio dei corsi di economia e organizzazione aziendale (1557 euro), l'unico ampiamente sopra la media generale.
Sotto tale valore si posizionano innanzitutto i corsi di scuola e formazione (519 euro), seguiti a poca distanza da quelli su internet (431 euro), quelli su beni culturali, ambiente e territorio (405 euro) e quelli di marketing e comunicazione (332 euro).
Decisamente più economici i corsi di lingue (119 euro) e quelli di grafica, editoria e design (40 euro).
Scostamento medio del prezzo in base all'argomento
Come si è già proposto per la durata dei corsi, si esamina ora lo scostamento medio del prezzo dei corsi rispetto al prezzo medio rilevato, raggruppando le informazioni in base agli argomenti considerati nello studio.
In questo modo si avrà una misura della dispersione dei valori relativi al prezzo.
Dal grafico è facile notare che i prezzi più variabili si registrano per i corsi che riguardano l'economia e l'organizzazione aziendale, per i quali lo scostamento dal prezzo medio raggiunge ben i 2800 euro.
In questo caso è chiaro che il valore del prezzo medio ha un significato statistico molto basso.
Relativamente molto meno variabili sono invece i prezzi dei corsi su internet (959 euro di scostamento medio), quelli di marketing e comunicazione (679 euro) e quelli di scuola e educazione (487 euro di differenza dal prezzo medio).
Piuttosto allineati sono invece i prezzi dei corsi su beni culturali, ambiente e territorio, che presentano una variazione media rispetto al prezzo medio di 288 euro. Del tutto omogenei risultano i prezzi dei corsi di grafica, editoria e design e di quelli di lingue. Ancora una volta, non viene considerato il corso di medicina.
Analisi di cluster: premessa metodologica
Quali sono i corsi più tipici nell'attuale mercato italiano dell'e-learning?
Dall'indagine emergono dati significativi a questo proposito. L'analisi dei cluster permette di raggruppare i corsi del campione in base a quattro variabili particolarmente interessanti:
- argomento specifico;
- durata (espressa in ore di frequenza richieste all'allievo);
- prezzo;
- certificazione rilasciata.
Osservando la distribuzione dei corsi rispetto a tutte queste variabili, è stato possibile individuare quattro profili fondamentali all'interno di ognuna delle categorie fondamentali del nostro campione (Organizzazione aziendale ed economia, Informatica, Marketing e comunicazione, Scuola e formazione) che rappresentano circa l'80% del totale.
Le caratteristiche dell'offerta sono infatti emerse dall'analisi statistica e dallo studio delle relazioni fra le variabili, ma rimangono alcune domande a cui non è possibile rispondere con la semplice osservazione della distribuzione dei corsi secondo le variabili rilevate: a chi si rivolge l'offerta, quali sono i vantaggi competitivi sfruttati dai fornitori di soluzioni e-learning?
Qual è il valore aggiunto individuato nella formazione distanza?
Qualche risposta è possibile desumerla dall'analisi dei cluster più significativi, che evidenziano ben precise differenze a seconda dell'argomento di corsi e del modello commerciale che vi sta dietro. Le considerazioni contenute nell'analisi a seguire sono frutto del lavoro effettuato sempre sui dati raccolti dal solito campione di 257 corsi, di cui 139 dal costo noto.
Le percentuali indicate successivamente sono quindi riferite al totale complessivo del campione quando si riferiscono a raggruppamenti che non tengono in considerazione il fattore prezzo, ed al subtotale dei corsi dal costo noto quando, invece, i raggruppamenti fanno riferimento alla variabile del prezzo. La buona consistenza dei dati e la coerenza del campione spingono i ricercatori a dire che le indicazioni riportate nello studio seguente sono sufficientemente affidabili e i quattro "ritratti" dedicati alle quattro tipologie più comuni di corso online sono abbastanza fedeli da farsi un'idea più precisa delle caratteristiche di questo particolare mercato.
Il corso di organizzazione aziendale
Il corso di organizzazione aziendale è di breve durata (meno di 25 ore) e permette di ottenere un attestato di frequenza. Corsi come questo sono circa il 5% del totale, ovvero un ventesimo dell'intero mercato dell'e-learning in Italia: una proporzione considerevole.
Allargando l'analisi ai corsi di economia con le stesse caratteristiche di durata si evidenzia anche la distribuzione dei corsi per fascia di prezzo. All'interno del raggruppamento individuato dai corsi di economia di durata inferiore alle 25 ore (che rappresentano il 10% del mercato), si può infatti notare una fondamentale suddivisione fra i corsi di borsa e finanza, con prezzi al di sopra dei 900 euro, e gli altri corsi di economia e organizzazione, con prezzi inferiori ai 900 euro.
I corsi di breve durata rappresentano una quota significativa del totale nel settore economia e organizzazione aziendale (il 64,8%). Il dato rilevante è soprattutto lo scostamento di questo rapporto dalla media, in quanto i corsi di durata breve sono sì preminenti sul totale complessivo, ma in misura del 50,9%.
É inoltre interessante rilevare come il 50% dei corsi del settore costi meno di 200 euro, percentuale che, escludendo i corsi di borsa e finanza, sale al 68,7%.
Si può quindi dire che i corsi di argomento economico vertono tipicamente sull'organizzazione aziendale o su temi finanziari, sono concepiti per durare poco e consentono di ottenere come certificazione un semplice attestato di frequenza.
Questi dati sono concordano con quelli rilevati negli scorsi anni e rafforzano l'ipotesi di un'offerta orientata al mercato "aziendale" basata sui soft skill e orientata a corsi intensi e di breve durata.
Il dato in controtendenza rispetto agli scorsi anni è dato dal fatto che questi stessi corsi sono offerti a prezzi decisamente bassi, nonostante che i corsi su questi argomenti siano rivolti per lo più ad aziende o liberi professionisti, quindi un target con motivazione e risorse sufficienti ad affrontare anche spese più impegnative per la formazione.
Per quale motivo i corsi di materie economiche, che dovrebbero avere un elevato valore aggiunto, presentano una dispersione fortemente orientata verso la fascia di prezzo più bassa?
Le cause in effetti sono molteplici: innanzitutto emergono delle ragioni congiunturali. In un periodo economicamente poco florido per tutti, le spese per la formazione vengono limitate il più possibile e l'offerta tende ad appiattirsi verso il basso. Se questo sia il modo corretto di affrontare una crisi economica non sarà discusso in questa sede, tuttavia quella di tagliare le spese per la formazione nei periodi più difficili è una reazione molto comune.
Una seconda spiegazione è legata alla percezione largamente diffusa che e-learning sia efficace per una formazione di base. In questo caso anche argomenti normalmente ritenuti ad alto valore aggiunto, come quelli di tipo economico, vengono ad essere trattati con finalità di addestramento di una larga fetta di utenti alle conoscenze più comuni e, quindi, vengono ad avere uno scarso valore di mercato.
Una terza spiegazione è legata all'effettiva qualità dei corsi di materie economiche, spesso derivanti da materiale elaborato per progetti di formazione finanziata e poi riproposti sul mercato per "creare catalogo", senza un'effettiva valenza commerciale.
Nonostante le ipotesi sopra esposte siano derivate dalle inferenze tratte dai dati in possesso (e certo non indicabili come dogmatiche), si può in conclusione affermare che i corsi del settore economico, pur rappresentando attualmente una parte significativa dei corsi offerti sul mercato italiano, non ne rappresentano la parte più interessante dal punto di vista qualitativo.
Il corso di office automation
Un altro corso molto comune nel panorama dell'e-learning in Italia riguarda l'informatica. Nello specifico, si tratta di un prodotto dedicato all'office automation, di breve durata (meno di 25 ore) e che permette di ottenere, al termine, un attestato di frequenza. I corsi come quello appena descritto costituiscono il 5% dell'offerta complessiva in Italia, il 6,6% se si allarga la considerazione anche ai corsi che non rilasciano alcuna certificazione.
I corsi di Informatica di breve durata (meno di 25 ore) e prezzo inferiore ai 100 euro rappresentano circa il 10% del totale, ma allargando il cluster a tutti corsi di durata inferiore alle 50 ore, si sale al 15,1% del totale. I corsi di durata breve (meno di 50 ore) e basso prezzo (meno di 100 euro) rappresentano ben il 63,6% dei corsi del settore (contro una media che è del 34,5%).
Questo cluster vanta un peso specifico sul totale generale che è il più consistente in assoluto. Al suo interno, oltre al raggruppamento dei corsi di office automation, spicca l'offerta di corsi di preparazione al conseguimento dell'ECDL, con caratteristiche simili a quelle dell'intero comparto, salvo il fatto di non prevedere un attestato di partecipazione, ma, appunto la possibilità di sostenere un esame abilitante presso un testing center abilitato al termine del corso.
Riassumendo, si può affermare che quasi un corso su cinque offerto in e-learning in Italia riguarda materie informatiche e si situa nella fascia più accessibile del mercato, quella dei corsi di prezzo più basso e durata più breve.
All'interno di questo gruppo, il prototipo individuabile come il più rappresentativo è dato dai corsi di Office Automation, che prevedono un attestato di frequenza alla loro conclusione.
Si tratta di un dato interessante in quanto può essere definito, volendo, il più rappresentativo di tutto il mercato, ma in realtà il suo rilevamento non porta nulla di nuovo alla conoscenza dell'offerta formativa già elaborata nelle precedenti indagini, anzi, si può dire che questa tipologia di corsi, in generale, pur rappresentando sempre la più diffusa, ha diminuito il suo peso specifico nel corso dei tre anni coperti dal rilevamento.
Evidentemente le aziende che offrono corsi di formazione a distanza supportati dalle nuove tecnologie hanno verificato che la durata e il costo sono parametri di giudizio fondamentali per chi deve scegliere un prodotto di cui è altrimenti difficile valutare il RI (Ritorno dell'Investimento), nell'ambito della gestione aziendale delle risorse umane. Di conseguenza i corsi vengono progettati per assecondare l'esigenza di un mercato che non ha tempo da perdere ed non è disposto a compiere investimenti ingenti per un unico prodotto formativo.
I corsi propriamente appartenenti al cluster ristretto, cioè i corsi di Office Automation, prevedono l'addestramento all'uso di un solo software per ufficio (MS World, MS Excel, MS Power Point, etc.).
Nessuna azienda propone un corso unico per imparare ad usare diversi programmi poiché, sempre più spesso, la tendenza è quella di offrire al cliente la possibilità di un acquisto selettivo, che permetta di scegliere tra una rosa di proposte solo quelle di cui ha effettivamente bisogno.
In base all'analisi effettuata, si afferma che i corsi di Office Automation, un po' come i corsi di organizzazione aziendale, sono considerati delle "comodity", cioè dei servizi il cui livello di diffusione ne impone un basso valore di mercato, a prescindere dall'effettivo valore d'uso del prodotto/servizio stesso.
La considerazione può essere allargata all'intero settore informatico? Quali elementi possono modificare questa percezione e modificare il valore di mercato dei corsi comunque più numerosi nel complesso dell'offerta italiana?
A queste domande si può cercare una risposta nel rapporto fra i corsi di Office Automation e quelli sull'ECDL e di programmazione, le altre due categorie numericamente ben rappresentate all'interno del comparto informatico (rispettivamente il 25,3% del comparto, il 21,1% ed il 16,9%). Se, riguardo all'ECDL, si è già detto che le caratteristiche sono simili a quelle dell'Office Automation, un equilibrio differente si trova, invece, nei corsi di programmazione in cui il cluster basso prezzo/breve durata rappresenta solamente il 16% del totale ed il resto del campione prevede durate fra le 100 e le 350 ore e costi fra i 700 ed i 1400 euro.
L'analisi di questo cluster permette di individuare una tendenza importante ulteriormente rafforzata dalla distribuzione dei corsi sui sistemi operativi, di argomento in qualche maniera assimilabile alla programmazione, in cui il 50% dei corsi è di breve durata, ma l'altro 50% è caratterizzato da durate comprese fra le 150 e le 200 ore ed ha costi attorno ai 1400 euro.
Queste considerazioni permettono di affermare in conclusione che il corso di materie informatiche è, come il corso di materie economiche ed aziendali, una "comodity", per cui è difficile trovare offerte ad alto valore aggiunto che si impongano sul mercato ad un prezzo elevato.
A differenza del settore economico, in quello informatico questa è però una tendenza non univoca, in quanto la gran parte dei corsi di programmazione o di sistemistica sono caratterizzati da durate più lunghe e prezzi elevati.
La discriminante, in questo caso, è data non certo dalla presenza di particolari certificazioni (vedi ECDL), visto che tali corsi non sono né più lunghi, né più costosi della media, quanto dall'effettivo "peso specifico" dell'argomento del corso.
Il corso di comunicazione interpersonale
Il terzo cluster ed il maggiormente significativo in termini numerici (il 7,1% del totale dell'offerta) è dato dai corsi sulla comunicazione interpersonale, di breve durata (meno di 25 ore), prezzo basso (meno di 200 euro) e senza alcuna certificazione. I corsi di comunicazione interpersonale sono in assoluto i più comuni nel panorama dell'offerta e-learning, con il 10,5% del totale ed il cluster individuato dai parametri precedentemente indicati rappresenta ben il 66,6% della categoria.
Allargando la considerazione anche ai corsi che prevedono un attestato di frequenza, i corsi di breve durata e basso prezzo diventano addirittura l'86,6% dei corsi di comunicazione interpersonale.
Che tipo di corsi sono allora quelli sulla comunicazione interpersonale?
In generale si tratta di corsi che insegnano a comunicare in modo più efficace per negoziare e condurre una trattativa o per usare il telefono per lavoro o ancora per presentare una relazione in pubblico. Sono rivolti alle aziende, spesso anche agli enti pubblici e ai liberi professionisti e si basano sulla metodologia didattica dell'autoistruzione; nel panorama italiano dell'offerta di corsi in e-learning, oltre un corso su dieci verte su questo argomento.
In cosa si differenziano rispetto ai corsi sull'Office Automation ed a quelli sull'Organizzazione Aziendale?
Innanzitutto dalla preminenza dei corsi senza alcuna certificazione dichiarata su quelli con un attestato di frequenza, con un rapporto assolutamente inverso rispetto ai primi due cluster analizzati. Questo dato può essere spiegato solo in parte dalla diversa consistenza e scientificità degli argomenti trattati, mentre appare più opportuno metterlo in relazione con la mancanza di un interesse aziendale verso questo tipo di corsi.
Le aziende, infatti, appaiono orientate al momento a impiegare soluzioni e-learning per l'addestramento di base e, in particolare, per l'addestramento dei dipendenti su aspetti economici e informatici. Per questo diventa importante che il corso fornisca almeno un attestato di frequenza come garanzia del fatto che l'allievo abbia effettivamente seguito il corso nella sua interezza.
Gli aspetti legati alla comunicazione interpersonali ed ai soft skill appaiono quindi essere una risposta ad un bisogno formativo della singola persona, che non deve rendere conto ad alcuna organizzazione della frequenza del corso e, quindi, dell'uso del denaro dell'azienda.
L'altro aspetto che differenzia significativamente questo cluster dai precedenti è proprio la presenza di un altro gruppo significativo di corsi di durata molto breve, ma di prezzo un po' più elevato dei precedenti: mentre i corsi dal costo inferiore ai 100 euro rappresentano il 20% del totale dei corsi di comunicazione interpersonale, quelli dal prezzo compreso fra i 100 ed i 200 euro ne rappresentano il 66,6%.
Ricapitolando, i corsi di comunicazione interpersonale sono di brevissima durata, di prezzo moderato, compreso di norma fra i 100 ed i 200 euro, non prevedono alcune attestato alla loro conclusione.
Questa tipologia di corsi rappresenta una fetta decisamente consistente dell'offerta sul mercato italiano e si orienta ad un pubblico desideroso di incrementare le proprie capacità relazionali, anche senza un'attestazione delle competenze conseguite.
Il corso di aggiornamento per docenti
Una tipologia di corsi che si distacca nettamente dalle altre, per motivi di vario genere, appare essere quella dei corsi di aggiornamento didattico per insegnanti.
Nell'indagine i corsi di aggiornamento sono compresi nella più ampia sezione dei corsi su scuola e formazione che, oltre ad essere una suddivisione per argomento dei corsi, rappresenta necessariamente anche una precisa caratterizzazione in base al target.
Questi corsi sono in generale piuttosto numerosi, in quanto rappresentano complessivamente il 14,7% del totale, testimoniando la crescente attenzione del mercato al mondo della scuola.
Fra essi i corsi propriamente di aggiornamento sono la gran parte (il 65,7% del settore) e, in generale, mirano ad avvicinare gli insegnanti all'informatica e alla multimedialità , segno che le nuove tecnologie stanno diventando uno strumento di lavoro anche nell'ambito scolastico. Piuttosto ricorrenti sono anche i prodotti che riguardano la gestione dell'autonomia scolastica, una novità degli ultimi anni che ha posto nuove sfide gestionali agli operatori del settore educativo.
I corsi di aggiornamento per insegnanti presentano due cluster significativi.
Il primo cluster ha durata medio-breve (non oltre le 75 ore), un prezzo modesto (meno di 100 euro) e permette di conseguire un attestato di frequenza; le sue caratteristiche sono analoghe a quelle dei corsi offerti tipicamente per il mercato aziendale, quali i corsi di office automation e di organizzazione aziendale. Il cluster rappresenta il 42,8% dei corsi di aggiornamento ed il 4,3% dell'offerta complessiva.
Il secondo cluster, di pari rilevanza numerica, ma decisamente più significativo e unico in tutto il panorama dell'offerta, è invece costituito da corsi che richiedono 1500 ore di frequenza e hanno un prezzo attorno ai 1000 euro.
La dicotomia fra i due principali raggruppamenti all'interno dei corsi di questo argomento è segno di due approcci completamente diversi. Allo stesso modo è interessante notare come il secondo cluster individuato non vada considerato assolutamente un elemento sporadico, ma un preciso indicatore di tendenza: se si allarga l'analisi a tutti i corsi superiori alle 1000 ore (il 4,6% del totale), si nota come i corsi del settore scuola e formazione ne rappresentano il 91,6% del totale e che questo gruppo di corsi costituisce un insieme comunque rilevante sul totale dei corsi del settore (il 28,9% dei corsi su scuola e formazione richiede più di 1000 ore di frequenza).
Quale significato dare a questi dati? Sicuramente tre: da una parte, vanno interpretati come segno dell'attenzione rivolta dai vendor al mercato scolastico, dall'altra vanno valutati come un segnale della quantità (più che della complessità ) degli argomenti trattati (i corsi che richiedono più di 100 ore hanno sì un prezzo medio-alto, ma non in rapporto al numero di ore previste).
Infine i dati suddetti possono essere interpretati come il segno inequivocabile del fatto che il mondo della scuola è rimasto uno dei pochi in cui gli operatori possono disporre di così tanto tempo da dedicare alla propria formazione.