Il pc è da buttare
Arriva prima o poi il momento in cui l’hardware non è più funzionale perché obsoleto o perché guasto e da prodotto utile diviene un rifiuto da smaltire correttamente per due buone ragioni:
- riciclando un computer è possibile recuperare almeno una parte delle materie prime servite a suo tempo per costruirlo; in questo modo si può contenere lo sfruttamento di nuove risorse
- le materie prime recuperate con il riciclaggio non verranno immesse nell’ambiente in modo incontrollato inquinando l’aria, l’acqua e il suolo e producendo danni gravi e spesso irreversibili anche nell’uomo.
Per costruire ciascuno dei nostri pc, completi di monitor, sono necessari all’incirca 240 chili di combustibile, 22 chili di prodotti chimici o metalli, 1500 litri d’acqua: bastano questi pochi e concreti dati per misurare l’urgenza di delineare a livello tecnico e politico efficaci strategie di riciclaggio che mirino a sfruttare più volte le risorse già utilizzate e a contenere al massimo l’uso delle materie prime presenti sul nostro pianeta, che diventano ogni giorno più preziose perché presenti in quantità finite e sempre più ridotte.
Non riciclare vuol dire inquinare: se non recuperati, o almeno correttamente smaltiti, alcuni dei materiali contenuti in un pc possono produrre solo una cosa: inquinamento.
Il piombo costituisce il 6% di un computer ed è un metallo che può essere quasi interamente recuperato attraverso il riciclaggio: se invece si diffonde nell’ambiente, il piombo causa il saturnismo negli animali e nell’uomo e può inibire i processi microbici e ridurre i processi di decomposizione degli elementi nel suolo.
Il mercurio causa avvelenamenti acuti o cronici sia per ingestione che per inalazione: gli organismi viventi non hanno la capacità di espellere il mercurio, che si accumula e si amplifica nella catena alimentare - fenomeno noto come biomagnificazione.
Il cromo, largamente impiegato nelle industrie galvaniche, è altamente cancerogeno nella specie esavalente. Questo metallo contamina spesso anche le acque profonde, tanto che è stato riconosciuto responsabile di casi di cancro in comunità che si approvvigionano di acqua potabile inquinata.
L’alluminio, che costituisce il 15% circa di un pc, se raggiunge alte concentrazioni nell’acqua diventa tossico per animali e piante
La plastica non rappresenta solo il 23% di un computer ma anche un grave pericolo per l’ambiente in generale e per l’ecosistema marino in particolare.